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11 giugno 2010

Il grigio

Dopo aver riportato un pezzetto del racconto sui topi di Buzzati la Fede (amica) mi ha gentilmente prestato un libricino (45 pagine scarse) di Giorgio Gaber, che io conoscevo per tutto fuorché per la sua abilità nello scrivere.


Il libro si legge in pochissimo tempo (previa conclusione delle scuole elementari) ed è simpatico, il racconto parla di questo topino soprannominato "Il Grigio" che tiene compagnia all'autore nella sua casa di campagna. In alcuni tratti viene voglia di lanciare il piccolo volume dalla finestra a causa di un uso eccessivo e spropositato dei puntini di sospensione, un uso criminoso che ... rende ... la lettura... un singhiozzo... di parole... vocali... consonanti e chi più ne ha... più ne metta!!

Due passaggi in particolare mi sono piaciuti e voglio riportare:
... l'amore non sarà mai... materia, terra, cosa... sarà sempre qualcosa che vola: una farfalla che ti si posa un attimo sulla testa e ti rende tanto più ridicolo quanto maggiore è la sua bellezza.
L'altro passaggio è molto legato alla mia casa di questi ultimi giorni, al caos e al disordine che mi sta facendo compagnia (assieme ai topi in soffitta ovviamente):
D'altronde è noto che non è l'ordine esteriore che mette in pace le coscienze. Una casa pulita e perfetta quasi sempre tende a celare una sottile forma di sporcizia del proprietario. L'importante è l'ordine interiore. L'importante è far chiarezza nella propria vita. E io l'ho fatto. E ora dormo bene. E' chiaro. Mai stare in bilico. Bisogna vivere sempre come... su una comoda poltrona. Devi aver messo a posto tutte le tue cose.
E dopo aver visto mia nipote Alice dormire beatamente sul divano oggi all'ora di pranzo non posso che pensare alle parole sopracitate e invidiarle il sonno. 

 

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