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29 giugno 2010

Alarico Fest - Cosenza 2010



In un pomeriggio cosentino Daniele entrando in camera ci dice che a Roma ha visto x caso il concerto di un cantante eccezionale ... tale Mannarino... ci chiede se vogliamo aiutarlo ad organizzare un concerto, anzi una tre giorni di musica... con Mannarino fra gli artisti ovviamente.


Signore e signori è così che è nato l'Alarico fest.


Da un'idea di Daniele proprio come scritto nella "brusciur". Tira un amico da qua e un paio di sorelle da la ed ecco un gruppo pronto a perdere sonno, tempo, pasienza e soldi x organizzare il tutto. Pronti a fare i conti con sponsor che alla fine si sono rivelati in parte finti causando di molto il calo del budget, con la location da trovare e gli eventi da organizzare...


Si perché l'Alarico fest nn sarebbe stato solo musica ma anche altro, e allora vai di degustazioni, convegni, mostre e dj set. E Mannarino in tutto questo? Mannarino alla fine non può esserci, è in sicilia, già impegnato. Delusione a parte si va avanti con la ricerca degli altri artisti. Sapendo della reunion propongo i Bee Hive ma l'idea vine scartata. Si va avanti, manifesti, locandine, poster, tutto fermo... mancano ancora gli artisti.


Ma Daniele è un treno... nu pocu sauritu ... ma nu trenu. Alla fine Mannarino riemerge e viene confermato. Con lui Peppe Voltarelli che gioca in casa, Erica Mou e Pino Marino. E allora si stampi tutto signori, vai di Facebook, televisione, radio, passaparola e visite a casa che neanche i testimoni di Geova.






In pochi giorni si apre la diga dell'informazione e si allaga l'etere dell'Alarico pensiero, del sogno di Daniele, della grafica di Fede, degli sforzi di Valeria e della moleskine di Daniele "l'altro" carica di appunti per coordinare il tutto. E di tante altre persone unitesi al treno in corsa.


Giovedi 10 si inizia con Voltarelli.. Io lo perdo, sono a Reggio e salirò il venerdi a Cusenza. Lo perdo ma tutti mi dicono che è stato un grande e che si è commosso mettendosi a piangere dedicando una canzone alla madre (presente tra il pubblico in splendida forma)


Arriva il venerdi e assieme a me salgono anke i nostri omonimi, fans di Pino Marino. Apre la serata Erica Mou, sola, chitarra e campionatore a intrattenere un pubblico non molto folto purtroppo ma ke si rivela attento ed entusiasta della performance. Erica ha una voce eccezionale, chiara, limpida forte come poche se ne sentono  e quando scopro ke ha solo vent'anni resto incredulo... è giovanissima ed è anche autrice dei suoi pezzi... davvero bravissima, straordinaria. Compro due cd (per me e Fede) e ovviamente ce li facciamo autografare.


Dopo Erica tocca a Pino Marino, sul palco assieme ad una bottiglia di vino intrattiene il pubblico, ci scherza come si fa con dei vecchi amici e suona il piano accompagnando i suoi versi.


Ad un certo punto chiede chi fra la gente presente sappia suonare il piano, dal semplice suonare si passa allo strimpellare e invita qualcuno a fargli da spalla. Domenico, il mio omonimo nonché compagno di viaggio si prende di coraggio e sale sul palco, sarà stato il troppo vino o l'entusiasmo per la serata ma si mette al piano e comincia suonare la chitarra. No, scherzo, si mette a suonare un brano lento e su queste note Pino Marino seduto su di un divanetto declama dei versi.






La serata finisce bene e si va tutti assieme a mangiare alla "Buca dei Vini" di Mauro, gentilissimo proprietario che ci ha viziati per 3 giorni (a me solo due) con leccornìe di ogni tipo (un ringraziamento speciale alle cameriere che ci hanno dovuto sopportare fino a tardi ogni sera). 


Se Pino Marino resta solo per un brindisi (con delusione amara di molti) Erica Mou invece rimane fino alla fine ad allietare quella già di per sé allegra comitiva, si ride si beve e si scherza fino a notte tarda; con chi sta progettando un matrimonio, con chi (e di chi) ha un maglione di un colore improponibile e con chi passerà la notte sul divano quella sera per aver dimenticato che chi comanda in casa è sempre la moglie. 








Ci diamo appuntamento per il giorno dopo con Erica e Marco (il manager) per fare colazione assieme e ci andiamo a coricare che sono le 3 e mezza passate.


Il giorno seguente un giretto nel centro storico di Cosenza assieme a Dome e Fede e poi colazione con Erica e Marco in un bar del corso di Cosenza. Appurato che non conoscono granite e brioche per la prima colazione ci accontentiamo di altro e passiamo così la tarda mattinata di sabato in splendida compagnia.


Scopro che Erica è appassionata di Criminal Minds (nessuno prima di lei aveva etichettato uno pseudo ladro di tavolini come S.I. in mia presenza) che ha vent'anni appunto e studia al secondo anno di una facoltà della quale non ricordo più il nome. (ah Erica... si dice "un Dio di macchina"... per questo è "il BMW")


Poco prima dell'una accompagniamo Dome e Fede alla stazione e li salutiamo. Loro diretti a Reggio Calabria e noi pronti per la terza e ultima serata dell'Alarico Fest.


La sera di sabato alle sette siamo già al Chiostro di S. Domenico, la location che ci ha ospitati per tre giorni, alle sette c'è già Mannarino che fa il Check Sound, io inizio a fare foto sfruttando l'ultima luce che il giorno mi regala, ne faccio davvero tante che credo di avere rincoglionito sia lui che i suoi musicisti a forza di muovermi attorno al palco.


Per intrattenere la gente nell'attesa Patrizia fa partire il suo dj set, il chiostro a poco alla volta si riempie e incontro anche un amico che non vedevo da dieci anni. Scopro allora che Mannarino è conosciuto perché ospite fisso della trasmissione della Dandini "Parla con me" .






Due chiacchiere, due bicchieri di vino ed è giunta l'ora di iniziare.


Mannarino ha una voce possente, roca, particolare, sale sul palco ed è subito amato da tutti. Erano anni che non mi gustavo della buona musica così, Alessandro è un cantastorie come il primissimo Ligabue, quello di "Bar Mario" o di "Bambolina e Barracuda", canta di amori, di clown di soldi e di pianti.  Ride e scherza, gioca con la musica, parla e canta racconti per la gioia di tutti i presenti. 


Suona e intrattiene per più di due ore e dopo il concerto si presta a far foto e firmare autografi con tutti, ma proprio tutti, anche con le piante grasse dell'allestimento (vabbè ho esagerato).


Dopo il concerto ci mettiamo a far foto di gruppo e poi via verso la nuova cena preparata da Mauro. Al tavolo scopriamo che Alessandro ha origini calabre, il padre è di un paese li vicino (ed è li a cena con noi visto che ha usato l'occasione del concerto per far visita al paese natio).
Il fonico è siciliano, Alessandro (chitarra) è pugliese e Michele (fisarmonica) è calabrese pure lui... un gruppo terrone praticamente e come qualcuno mi fa notare si dice appunto che "Roma è la più grande città della Calabria"





La serata è stata un trionfo, ci siamo divertiti tantissimo e sono rimasto molto contendo di vedere il sorriso sulle labbra di tutti, Daniele in primis.


Ho fatto miliardi di foto e qui ne posto qualcuna, ho già fatto una propaganda a tappeto pro  Mannarino/Erica Mou, dai colleghi dell'ufficio agli amici sto rincoglionendo un po' tutti sicuro del fatto che ne valga sicuramente la pena.


Ci vediamo al prossimo concerto e buona fortuna a tutti.




Ps. Dimenticavo... Mannarino ha citato Chuck Norris... mitico Chuck :P

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