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2 settembre 2011

Gloria Gaynor



È da un po' di tempo che non scrivo nulla sul blog, il fatto è che sono parecchio impegnato, il tempo a mia disposizione è poco e di solito quello che ho lo dedico a dormire, o mangiare. Stasera si è manifestata la condizione ideale per scrivere, cioè sono fortunatamente libero e sbronzo, e allora ne approfitto per tediarvi un po' con le mie scorribande londinesi (scorribande? ma come scrivo?)

In questo periodo vedo gente, faccio cose, mi muovo e perdo tempo per la city cercando di concretizzare un lavoro, perfezionare l'inglese e non morire per autocombustione chiuso a casa.

Proprio l'altra sera ero con degli amici fuori a bere in un gay bar, c'era uno spettacolo di drag queen e non se lo volevano perdere, quindi mi sono fatto convincere ad andare pure io, tentato da una birra gratis e da una palla a specchi appiccicata al soffitto (io amo le palle a specchi, mi ricordano quando ero bambino).

La giornata non era stata malaccio, per essere un venerdì mi ero dato il mio bel da fare, avevo fatto qualche lavoro per me e poi mi ero messo a disposizione del landlord (il padrone di casa) che mi aveva fatto ridipingere camera della figlioletta.

La serata stava proseguendo nel migliore dei modi, il bar era pieno di uomini che si baciavano fra di loro e le poche donne che c'erano erano in canottiera e avevano un palmo di pelo che gli usciva da sotto le ascelle.

Strano a dirsi lo so, ma ancora più strano a vedersi.

Comunque, eravamo li che parlavamo mezzo in italiano e mezzo in inglese del più del meno, e vuoi o non vuoi il discorso è finito sulla mia ricerca di lavoro e sulla situazione attuale del mercato londinese.

Ovviamente eravamo brilli, quindi il tutto si è tramutato in un discorso allucinante sulla rivolta di londra e sul suo impatto nella coltivazione della patata dolce (aveva un senso lo so per certo, ma qui da quasi sobrio non mi viene di replicare la cosa, scusatemi)

Ad un certo punto, mentre in un angolo due uomini si scambiavano metri di lingua, siamo scesi nel dettaglio della rivolta. E cosi ho scoperto che i miei due amici hanno partecipato ai primi scontri a Brixton, ridente quartiere giamaicano di londra. Onestamente non me lo sarei mai aspettato da due persone calme come Ghandi e pacifiche come una vacca indù, e invece così è stato.

"Scusate ma quindi fatemi capire, voi avete sfondato vetrine, lanciato sassi contro poliziotti e distrutto macchine?"

"Beh non proprio"

"In che senso non proprio? io ho visto gente uscire da negozi con monitor al plasma, impianti HiFi, casse di vino, voi che diavolo avete fatto?"

"Guarda noi abbiamo sfondato solo una vetrina"

E cosi mi hanno raccontato tutto. Erano in strada a Brixton, la folla stava demolendo Foot Locker in cerca di scarpe, loro erano dall'altra parte della strada, il fumo li stava rendendo neri carbone, il caldo stava seccando le loro pelli vellutate e la gente sembrava impazzita. E allora hanno fatto quello che chiunque sano di mente avrebbe fatto in quella situazione, hanno preso un sasso e l'hanno scagliato contro la vetrina di Body Shop.

"Perché proprio Body Shop?"

"Io la TV al plasma ce l'avevo già a casa, mi serviva una crema corpo e lui voleva un balsamo per i capelli secchi e qualcosa per le doppie punte"

"Capisco"

Ma purtroppo la vetrina era blindata, il sasso è rimbalzato ed è finito contro il culo di un punk enorme. Fortuna ha voluto che l'amico era troppo preso dalla distruzione per prendersela con loro, o forse era solo troppo stupido, non lo sapremo mai, quello che sappiamo è che per vendicarsi della sassata il genio si è scagliato contro la vetrina di cui sopra, sbavando e imprecando in una lingua ai più sconosciuta, cercando e infine riuscendo a demolirla.

Il più era fatto. Con il favore della notte, il fumo e la gente per strada è stato facile entrare e saccheggiare il negozio. A compiere l'insano gesto c'erano loro due e quattro ragazze obese che cercavano fanghi contro la cellulite. Non si è capito come fossero entrate le quattro grassone, visto lo stretto passaggio nella vetrata sfondata, fatto sta che prima di uscire una di loro stava bevendo il bagno schiuma profumato al cioccolato (scambiandolo per Nesquick evidentemente).

E mentre le Drag Queen agghindate come la mia professoressa di anatomia del liceo rispolveravano tutto il repertorio di Gloria Gaynor, da "Never can say goodbye" a  
"Can't Take My Eyes Off of You" il racconto volgeva al termine, con i miei due amici in fuga verso casa, con flaconi di prodotti infilati nelle mutande e la faccia nero fumo per gli incendi.

"Scusate ma alla fine, ne è valsa la pena?"
"Beh ma tu li hai mai visti i prezzi del Body Shop?"


Come dargli torto?

2 commenti:

  1. Fratello,
    tu sei un genio incompreso...se mai dovessi fallire come grafico, avrai davanti a te la carriera di scrittore!!

    RispondiElimina
  2. condivido quello che pensa tua sorella
    aurelio

    RispondiElimina


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