La serata è iniziata bene, al lido ho rivisto vecchi amici e sono stato un bel po' a chiacchierare con Angelo, che mi ha spiegato come è nata la "Banda" e come, nel corso degli anni, si sia allargata da semplice comitiva che organizzava feste sulla spiaggia a sistema organizzato per creare eventi, concerti, serate piacevoli da passare in compagnia.
Inoltre lo stesso lido usato la sera per fare feste, di giorno è visitato da famiglie (anche mia nipote Alice ho scoperto essere una "fedele cliente" e me la immagino lì sulla spiaggia a sorseggiare Mojito e parlare del più e del meno con le amichette).
La cosa spettacolare del lido è che l'ingresso è gratuito (ieri c'era un concerto è chi voleva poteva donare qualcosa all'entrata, ma davvero in massima libertà), e i soldi raccolti con le vendite del bar (tolte le spese) vengono usate per realizzare progetti umanitari in Africa.
E allora la Tennent's Super mi è sembrata più buona e meno costosa del solito.
Verso l'una e mezza decidiamo di raggiungere la comitiva che si è spostata al Calajunco, uno dei lidi che si trovano nella zona bassa della Via Marina.
I ragazzi sono già dentro e in sette, per festeggiare un compleanno, hanno preso due bottiglie di Champagne. All'ingresso però ci scontriamo con un buttafuori molto convinto del suo personaggio che, con un tono da macho in stile hollywoodiano, ci dice:
"Solo uscita"
"Guardi in realtà c'è una comitiva che ci sta aspettando"
"Ho detto solo uscita"
Mi rendo conto che ragionare con il figlio meno scaltro di uno scimpanzé è impossibile e protestando a voce alta chiamo gli amici per dire che sono fuori e che non posso entrare.
Gli eventi seguenti alla mia telefonata sono stati:
- Gli amici escono per parlare con il buttafuori;
- Gli amici pregano il buttafuori di farci entrare;
- Il buttafuori grugnisce che li non possono stare o entrano o escono;
- Gli amici rientrano e subito dopo in sette lasciano il locale.
In nove persone avremmo come minimo preso altre due bottiglie per bere e salutarci in allegria, e magari saremmo pure tornati in quel lido dalla musica oscena.
Ma evidentemente ai buttafuori nessuno ha spiegato che il loro stipendio è pagato dagli ingressi e dalle consumazioni. Credo fermamente che una persona ottusa come quella incontrata ieri sia convinta che i soldi crescano nei campi, come Pinocchio con il Gatto e la Volpe.
Non erano le sei del mattino, alle sei non mi sarei fissato per entrare in un locale, erano le due di notte in una città che si vanta tanto di essere "Città Metropolitana" e che con il turismo dovrebbe andare a nozze avendo le strutture e un magnifico paesaggio e che invece si dimostra, giorno dopo giorno e anno dopo anno, una città vuota e priva di capacità.
E allora preferisco di gran lunga andare a dare soldi in un lido che sa trattare i suoi clienti, dove parte del ricavato serve per costruire scuole in Africa, con gente che conosce il valore di un sorriso e di un trattamento cortese.
E soprattutto in un posto dove i buttafuori non servono
Ps. A dimostrazione dello squallore di Reggio Calabria. Domenica sera c'è stato un incontro con Nicola Gratteri (uno dei magistrati più conosciuti della DDA. Impegnato in prima linea contro la 'Ndrangheta) e la figlia di Antonino Scopelliti, magistrato ucciso anni fa in un attentato.
Piazza Duomo che ospitava l'evento era semi deserta, i posti riservati alle autorità erano vuoti, pochissimi giovani e nessuna rete nazionale a riprendere l'evento (e si che presentava Michele Cucuzza mica l'ultimo degli stronzi).
Si parla tanto di voler emergere e sconfiggere il problema, ma purtroppo i fatti dicono altro, che squallore Reggio Calabria
non è reggio calabria lo squallore, o meglio: non solo. è proprio il paese italia che è giunto ad un degrado pazzesco (e vedi tu se devo dare ragione ad un prete)
RispondiEliminaper il momento ti lascio solo questo commento, domani sarò più articolato.
Allora aspetto di leggere la tua teoria :P
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