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22 maggio 2011

Trova le similitudini e vinci un iPad2*



Era da tempo che volevo scriverne, avevo la bozza salvata in archivio dal 1980 ma il mio pc all'epoca non esisteva e quindi ho rimandato fino ad oggi.






Del mondo Mac, la cosa che sicuramente ha fatto la differenza nelle vendite, oltre ad un sistema operativo creato per criceti che non sanno prendere decisioni, è il design.


I prodotti Mac dobbiamo ammetterlo sono fighi, cool, smart, spaccano culi, uno vede un iPad e si sente già più bello, lo compra ed è sicuro di poter conquistare il mondo, poi lo usa e si rende conto che fa cagare.


Comunque, non sono qui per criticare i prodotti di casa Cupertino, non lo faccio mai perché iniziare oggi?


Sono qui per parlare di Dieter Rams.
Chi è costui vi chiederete voi, con gli occhi a punto interrogativo e un ditino pronto a cercare su Google, vi rispondo subito.
Dieter Rams è un designer che ha fatto la fortuna dei prodotti della Braun, è un genio che dagli anni 60 crea oggetti futuristici, bellissimi, cazzo direi perfetti.


Ma no solo, è anche colui dal quale Jonathan Ive ha preso ispirazione, ispirazione, io dire dal quale ha scopiazzato a destra e a manca, ma è un mio parere eh!


Chi è Jonathan Ive vi starete chiedendo adesso?? Ma allora non sapete proprio un cazzo eh?! Jonathan Ive è il designer di casa Mac, è colui che ha progettato iMac, iPod, iPhone e altre cianfrusaglie per quello smilzo di Steve Jobs


Capiamoci, Ive è un ottimo designer, molto capace, ma ha sicuramente fatto carriera prendendo un po' troppo spunto dal lavoro di Rams. Ive ha creato oggetti che sono sparsi per il globo, sicuramente qualcuno sta anche leggendo questo post con un prodotto disegnato da lui (maledetti, compratevi un piccì). I prodotti disegnati da Dieter Rams oltre ad aver fatto la storia del design ed essere entrati nella case di mezzo mondo, sono anche esposti al MoMa di New York e in altri musei sparsi per il globo... mica cazzi eh!!!


Quindi quando qualcuno vi prende per il culo facendovi notare quanto sia figo il suo MacBook Air, rispondetegli che è una copia, che il designer che l'ha progettato ha scopiazzato un genio, che sta usando un falso, insomma menatelo. E dall'altra parte, quindi, quando vi andrà di vantarvi per il vostro bel prodotto Mac ricordatevi che è il prodotto di un furto, è una copia, insomma vergognatevi un po' cazzo! 


Di base l'Ive pensiero è sempre stato quello di progettare usando un design "onesto", e guarda caso è anche uno dei punti fondamentali del pensiero di Rams.

  • Un buon design deve essere innovativo.
  • Un buon design deve rendere il prodotto utile.
  • Un buon design deve essere dotato di estetica.
  • Un buon design deve aiutare a capire il prodotto.
  • Un buon design non deve essere invasivo, mancare di riservatezza.
  • Un buon design deve essere onesto.
  • Un buon design deve essere durevole.
  • Un buon design è la conseguenza dell’ultimo dettaglio.
  • Un buon design si deve preoccupare dell’ambiente.
  • Un buon design deve contenere il minor design possibile.

Se questo non bastasse, beh passiamo ai fatti e andiamo a vedere le similitudini.
Chi ne troverà più di dieci vincerà un *iPad2 disegnato da me sul cartone della pizza.


Partendo dalle copie software, qui sotto l'interfaccia della calcolatrice dell'iPhone e la calcolatrice Braun ET66.






Continuando con un orologio della Braun e con la sveglia dell'iPhone




E andando avanti con gli altri prodotti hardware (Radio T1000 di Braun e un PowerMac G5/Mac Pro)






Radio tascabile Braun  T3 e il primo iPod Apple




Sistema audio  Braun L60 e Apple iPod Hi-Fi





Dettaglio di un prodotto Braun e a destra uno Apple che utilizza lo stesso tipo di alluminio perforato.






Insomma, questo è quanto. Online troverete sicuramente molti altri di articoli che trattano l'argomento, ma non è mai abbastanza a parer mio.


Buona giornata e, mi raccomando, diffondete il verbo.

19 maggio 2011

Il barbecue

Il tempo a Londra fa schifo, è un dato di fatto innegabile, non si può venire qui e lamentarsi del tempo, si sà che fa cagare, fa tanto cagare che secondo me ci sono viaggi low cost per gente stitica, viaggi caratterizzati da aerei senza cessi a bordo.




Quindi lamentarsi del tempo è una cosa fastidiosa, ancora di più sentire qualcuno che lo fa. Se volevo il sole me ne stavo in italia a guardare berlusconi in televisione, il problema è che fa cagare più del tempo di Londra, quindi tanto vale stare qui.


Ma di che volevo parlare che mi sono perso?? Ah si, della mia giornata di domenica.


Domenica Stephan ha fatto il compleanno.(per gentilezza non ho chiesto quanti anni abbia compiuto e spero che al mio compleanno lui ricambi il favore.) Per festeggiare ci ha invitati a casa sua per un barbecue, con l'invito, molto British, di portare qualcosa da mangiare o da bere (ho optato per due bottiglie di vino). La giornata non era delle migliori, il cielo era coperto e tirava una brezza fresca al punto giusto, per usare un termine tecnico, una brezza scassacazzo. Eravamo una quindicina su un ampia terrazza, misti fra italiani e inglesi. In un angolo capeggiava un tavolo con salatini e bottiglie di bevande analcoliche, subito sotto una cesta piena di ghiaccio e birra e dalla parte opposta del terrazzo il barbecue con due "baldi" giovani, dalle natiche mezze scoperte, intenti a bruciare salsicce e hamburger.


Per mangiare bastava andare li con un panino aperto e metterci dentro quel cazzo che ti pareva, salsiccia, involtini, cipolle e migliaia di salse e salsette. C'era anche pasta fredda condita in vario modo, ma mi sono tenuto alla larga da un piatto di pasta cucinato da uno straniero (e a volte anche cucinata da un italiano la pasta fa schifo).


Mangiando un hamburger bruciato qui, e bevendo una birra lì, ci siamo messi a chiacchierare con tutti, ma soprattutto, era inevitabile, con alcuni italiani. Continuava a fare un freddo da banco frigo e senza quasi accorgercene ci siamo ritrovati, gira che ti rigira, tutti vicini al barbecue, a parlare di qualunque cazzata.


Fino a quando ad un certo punto ci siamo voltati e ritrovati noi, italiani, tutti imbacuccati, con le mani stese a sulla brace ormai spenta alla ricerca di tracce di calore, e dall'altra parte gli inglesi, a parlare come se nulla fosse, praticamente in canottiera e infradito.


Vi voglio vedere a sessant'anni vi voglio!!!