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31 maggio 2010

Gambarie

Due settimane fa avevo espresso il desiderio di fare una passeggiata in montagna, così, solo per staccare dalla città e rilassarmi un po'. 


Venerdì il mio desiderio è stato esaudito, e nel migliore dei modi tra l'altro, ovvero sono stato inviato dall'agenzia per la quale lavoro a fare delle foto ad un evento che abbiamo curato a livello grafico e organizzativo.


Quindi ho passato la mattina e parte del pomeriggio a fare foto in Aspromonte, in un giorno lavorativo per giunta :) Erano 5 anni che non mettevo piede a Gambarie, dal giorno del mio Shakubuku ed è stato bellissimo tornarci :)


Posto due scatti della giornata 









27 maggio 2010

I topi di Buzzati

Spero di non finire anche io così. 
Da lunedì priorità al massacro del roditore.

I topi:



Che ne è degli amici Corio? Che sta accadendo nella loro vecchia villa di campagna, detta la Doganella? Da tempo immemorabile ogni estate mi invitavano per qualche settimana. Quest'anno per la prima volta no. Giovanni mi ha scritto poche righe per scusarsi. Una lettera curiosa, che allude in forma vaga a difficoltà o a dispiaceri familiari; e che non spiega niente.

Quanti giorni lieti ho vissuto in casa loro, nella solitudine dei boschi. Dai vecchi ricordi oggi per la prima volta affiorano dei piccoli fatti che allora mi parvero banali o indifferenti. E all'improvviso si rivelano.

Per esempio, da un'estate lontanissima, parecchio prima della guerra - era la seconda volta che andavo ospite dei Corio - torna a mente la seguente scena: Mi ero già ritirato nella camera d'angolo al secondo piano, che dava sul giardino - anche gli anni successivi ho dormito sempre là - e stavo andando a letto. Quando udii un piccolo rumore, un grattamento alla base della porta. Andai ad aprire. Un minuscolo topo sgusciò tra le mie gambe, attraversò la camera e andò a nascondersi sotto il cassettone. Correva in modo goffo, avrei fatto in tempo benissimo a schiacciarlo. Ma era così grazioso e fragile.

Per caso, il mattino dopo, ne parlai a Giovanni. " Ah, sì " fece lui distratto " ogni tanto qualche topo gira per la casa. " " Era un sorcio piccolissimo... non ho avuto neanche il coraggio di... " " Sì, me lo immagino. Ma non ci fare caso... " Cambiò argomento, pareva che il mio discorso gli spiacesse.
L'anno dopo. Una sera si giocava a carte, sarà stata mezzanotte e mezzo, dalla stanza vicina - il salotto dove a quell'ora le luci erano spente - giunse un clac, suono metallico come di una molla.
" Cos'è? " domando io. " Non ho sentito niente " fa Giovanni evasivo. " Tu Elena hai sentito qualche cosa? " " Io no " gli risponde la moglie, facendosi un po' rossa. " Perché? " Io dico: " Mi sembrava che di là in salotto... un rumore metallico... ". Notai un velo di imbarazzo. " Bene, tocca a me fare le carte? "
Neanche dieci minuti dopo, un altro clac, dal corridoio questa volta, e accompagnato da un sottile strido, come di bestia. " Dimmi, Giovanni " io chiedo " avete messo delle trappole per topi? " " Che io sappia, no. Vero, Elena? Sono state messe delle trappole? " Lei: " E che vi salta in mente? Per i pochi topi che ci sono! ".
Passa un anno. Appena entro nella villa, noto due gatti magnifici, dotati di straordinaria animazione: razza soriana, muscolatura atletica, pelo di seta come hanno i gatti che si nutrono di topi. Dico a Giovanni: " Ah, dunque vi siete decisi finalmente. Chissà che spaventose scorpacciate fanno. Di topi qui non ci sarà penuria ".
" Anzi " fa lui " solo di quando in quando... Se dovessero vivere solo di topi... "" Però li vedo belli grassi, questi mici. " " Già, stanno bene, la faccia della salute non gli manca. Sai, in cucina trovano ogni ben di Dio. "
Passa un altro anno e come io arrivo in villa per le mie solite vacanze, ecco che ricompaiono i due gatti. Ma non sembrano più quelli non vigorosi e alacri, bensì cascanti, smorti, magri. Non guizzano più da una stanza all'altra celermente. Al contrario, sempre tra i piedi dei padroni, sonnolenti, privi di qualsiasi iniziativa. Io chiedo: " Sono malati? Come mai così sparuti? Forse non hanno più topi da mangiare? ".
" L'hai detto " risponde Giovanni Corio vivamente. " Sono i più stupidi gatti che abbia visto. Hanno messo il muso da quando in casa non esistono più topi... Neanche il seme ci è rimasto! " E soddisfatto fa una gran risata.
Più tardi Giorgio, il figlio più grandicello, mi chiama in disparte con aria di complotto: " Sai il motivo qual è? Hanno paura! ". " Chi ha paura? "
E lui: " I gatti, hanno paura. Papà non vuole mai che se ne parli, è una cosa che gli dà fastidio. Ma è positivo che i gatti hanno paura ".
" Paura di chi? " " Bravo! Dei topi! In un anno, da dieci che erano, quelle bestiacce sono diventate cento... E altro che i sorcettini d'una volta! Sembrano delle tigri. Più grandi di una talpa, il pelo ispido e di colore nero. Insomma i gatti non osano attaccarli. " " E voi non fate niente? " " Mah, qualcosa si dovrà pur fare, ma il papà non si decide mai. Non capisco il perché, ma è un argomento che è meglio non toccare, lui diventa subito nervoso... "
E l'anno dopo, fin dalla prima notte, un grande strepito sopra la mia camera come di gente che corresse. Patatrùm, patatrùm. Eppure so benissimo che sopra non ci può essere nessuno, soltanto la inabitabile soffitta, piena di mobili vecchi, casse e simili. "Accidenti che cavalleria" mi dico "devono essere ben grossi questi topi." Un tal rumore che stento a addormentarmi.
Il giorno dopo, a tavola, domando: " Ma non prendete nessun provvedimento contro i topi? In soffitta c'era la sarabanda, questa notte ". Vedo Giovanni che si scurisce in volto: " I topi? Di che topi parli? In casa grazie a Dio non ce n'è più ".
Anche i suoi vecchi genitori insorgono: " Macché topi d'Egitto. Ti sarai sognato, caro mio ". " Eppure " dico " vi garantisco che c'era il quarantotto, e non esagero. In certi momenti ho visto il soffitto che tremava. " Giovanni s'è fatto pensieroso: " Sai che cosa può essere? Non te n'ho mai parlato perché c'è chi si impressiona, ma in questa casa ci sono degli spiriti. Anch'io li sento spesso... E certe notti hanno il demonio in corpo! ".
Io rido: " Non mi prenderai mica per un ragazzetto, spero! Altro che spiriti. Quelli erano topi, garantito, topacci, ratti, pantegane!... E a proposito, dove sono andati a finire i due famosi gatti? ".
" Li abbiamo dati via, se vuoi sapere... Ma coi topi hai la fissazione! Possibile che tu non parli d'altro!... Dopo tutto, questa è una casa di campagna, non puoi mica pretendere che... "
Io lo guardo sbalordito: ma perché si arrabbia tanto? Lui, di solito così gentile e mite.
Più tardi è ancora Giorgio, il primogenito, a farmi il quadro della situazione. " Non credere a papà " mi dice. " Quelli che hai sentito erano proprio topi, alle volte anche noi non riusciamo a prender sonno. Tu li vedessi, sono dei mostri, sono; neri come il carbone, con delle setole che sembran degli stecchi... E i due gatti, se vuoi sapere, sono stati loro a farli fuori... è successo di notte. Si dormiva già da un paio d'ore e dei terribili miagolii ci hanno svegliato. In salotto c'era il putiferio. Allora siamo saltati giù dal letto, ma dei gatti non si è trovata traccia... Solo dei ciuffi di pelo... delle macchie di sangue qua e là. "
" Ma non provvedete? Trappole? Veleni? Non capisco come tuo papà non si preoccupi... " " Come no? Il suo assillo, è diventato. Ma anche lui adesso ha paura, dice che è meglio non provocarli, che sarebbe peggio. Dice che, tanto, non servirebbe a niente, che ormai sono diventati troppi... Dice che l'unica sarebbe dar fuoco alla casa... E poi, poi sai cosa dice? è ridicolo a pensarci. Dice che non conviene mettersi decisamente contro."
" Contro chi? "
" Contro di loro, i topi. Dice che un giorno, quando saranno ancora di più, potrebbero anche vendicarsi... Alle volte mi domando se papà non stia diventando un poco matto. Lo sai che una sera l'ho sorpreso mentre buttava una salsiccia giù in cantina? Il bocconcino per i cari animaletti! Li odia ma li teme. E li vuol tenere buoni. "
Così per anni. Finché l'estate scorsa aspettai invano che sopra la mia camera si scatenasse il solito tumulto. Silenzio, finalmente. Una gran pace. Solo la voce dei grilli dal giardino,
Al mattino, sulle scale incontro Giorgio: " Complimenti " gli dico " ma mi sai dire come siete riusciti a far piazza pulita? Questa notte non c'era un topolino in tutta la soffitta ". Giorgio mi guarda con un sorriso incerto. Poi: " Vieni vieni " risponde " vieni un po' a vedere".
Mi conduce in cantina, là dove c'è una botola chiusa da un portello: " Sono laggiù adesso " mi sussurra. " Da qualche mese si sono tutti riuniti qui sotto, nella fogna Per la casa non ne girano che pochi. Sono qui sotto... ascolta... "
Tacque. E attraverso il pavimento giunse un suono difficilmente descrivibile: un brusìo, un cupo fremito, un rombo sordo come di materia inquieta e viva che fermenti; e frammezzo pure delle voci, piccole grida acute, fischi, sussurri.
" Ma quanti sono? " chiesi con un brivido. " Chissà. Milioni forse... Adesso guarda, ma fa presto. " Accese un fiammifero e, sollevato il coperchéo della botola, lo lasciò cadere giù nel buco. Per un attimo io vidi: in una specie di caverna, un frenetico brulichio di forme nere, accavallantisi in smaniosi vortici. E c'era in quel laido tumulto una potenza, una vitalità infernale, che nessuno avrebbe più fermato. I topi! Vidi anche un luccicare di pupille, migliaia e migliaia, rivolte in su, che mi fissavano cattive. Ma Giorgio chiuse il coperchio con un tonfo.
E adesso? Perché Giovanni ha scritto di non potere più invitarmi? Cosa è successo? Avrei la tentazione di fargli una visita, pochi minuti basterebbero, tanto per sapere. Ma confesso che non ne ho il coraggio. Da varie fonti mi sono giunte strane voci. Talmente strane che la gente le ripete come favole, e ne ride. Ma io non rido.
Dicono per esempio che i due vecchi genitori Corio siano morti. Dicono che nessuno esca più dalla villa e che i viveri glieli porti un uomo del paese, lasciando il pacco al limite del bosco. Dicono che nella villa nessuno possa entrare; che enormi topi l'abbiano occupata e che i Corio ne siano gli schiavi.
Un contadino che si è avvicinato - ma non molto perché sulla soglia della villa stava una dozzina di bestiacce in atteggiamento minaccioso - dice di aver intravisto la signora Elena Corio, la moglie del mio amico, quella dolce e amabile creatura. Era in cucina, accanto al fuoco, vestita come una pezzente; e rimestava in un immenso calderone, mentre intorno grappoli fetidi di topi la incitavano, avidi di cibo. Sembrava stanchissima ed afflitta. Come scorse l'uomo che guardava, gli fece con le mani un gesto sconsolato, quasi volesse dire: " Non datevi pensiero, è troppo tardi. Per noi non ci sono più speranze ". 

La crisi



Oggi voglio riportare un post preso dal blog di Marco Travaglio. 
Perché lo faccio? perché mia madre è un'insegnante, mio padre un pensionato, io sono un dipendente che, a seconda del mercato, guadagna il proprio stupido stipendio e motivo ultimo ma non per importanza, ancora vivo in Italia.


L'argomento è la crisi, e i tagli che quel nano di presidente del consiglio e tutta la sua cricca di leccaculo ci vogliono imporre.


Qui spiegato come superarla senza ammazzare ancora di più l'economia italiana, buona lettura:



Adesso che il peggio è finalmente arrivato tutto torna a essere una questione di soldi. Tanti soldi. Per arginare un po’ la crisi e mettere una pezza ai conti dello Stato servono almeno 24 miliardi di euro. Il governo, per bocca del sottosegretario Gianni Letta, promette tagli e sacrifici per tutti. Pagheranno gli insegnanti e i genitori. Pagheranno i dipendenti pubblici. Alcuni stipendi saranno persino ridotti del 5 o del 10 per cento, mentre molti tra quelli che contavano di andare in pensione nei prossimi mesi non lo potranno fare. E così, anche se il premier Silvio Berlusconi assicura che non ci sarà “macelleria sociale”, sul tavolo restano i dati che crudamente indicano l’esatto contrario. Il sogno è finito. Il futuro degli italiani d’ora in poi è fatto solo di lacrime e sangue. Anche perchè il buco da ripianare, secondo molti osservatori, potrebbe presto ingrossarsi per toccare la cifra record di 50 miliardi di euro. Esiste un'alternativa a questo massacro? Si può evitare di andare a colpire ancora una volta quelli che il loro dovere col fisco lo hanno sempre fatto? Sì, si può. L’alternativa esiste. Ed è ilcontributo di solidarietà. Un contributo da richiedere ai più ricchi (e spesso più furbi) che nel giro di poche settimane permetterebbe all'erario di raccogliere 15 miliardi, senza modificare significativamente il tenore di vita di chi si ritroverà a pagare.



I conti sono presto fatti. L'ultimo scudo fiscale ha permesso a migliaia di evasori di regolarizzare anonimamente le loro posizioni versando allo Stato il 5 per cento dei patrimoni nascosti all'estero (100 miliardi). Così nel 2009 in cassa sono entrati circa 5 miliardi di euro. Visto che le cose vanno male e che tutti, dice Gianni Letta, sono chiamati a fare sacrifici perché, dunque, non rivolgersi a chi ha scudato i propri capitali chiedendo loro di versare un altro cinque per cento? Conosciamo le obiezioni. Ma come? La legge lo impedisce: lo Stato si è impegnato in un condono tombale, come può dopo soli pochi mesi rimangiarsi la parola? Semplice, lo fa. Esattamente come lo farà con gli insegnanti, i dipendenti pubblici, gli enti locali e tutti coloro i quali fino a ieri pensavano di aver maturato dei diritti che invece oggi, per far fronte alla crisi, verranno loro negati. Benché segreti gli elenchi nominativi degli evasori infatti esistono. Per ricostruirli, spiega al Fatto Quotidiano una fonte qualificata di Banca d'Italia, basta rivolgersi agli istituti di credito utilizzati per scudare i patrimoni. In questo modo il contributo di solidarietà porterà a recuperare 5 miliardi. 

E gli altri 10? Anche qui la soluzione (se solo la si volesse adottare) c'è. E si chiama contributo di solidarietà sui grandi patrimoni familiari. A lanciare l'idea (con nessuna fortuna) era stato più di un anno fa, Giulio Santagata, l'ex ministro per l'Attuazione del programma del governo Prodi. Adesso però quella proposta va riesaminata con attenzione, visto che questa sorta di tassa patrimoniale una tantum non vuol dire prelevare denaro dalle tasche di tutti i cittadini, o colpire i semplici proprietari di un appartamento o di un pezzo di terra. Ma solo chiedere, come già accade in altri Paesi, a chi è più ricco di dare una piccola mano a chi sta peggio. 
Vediamo come: in Italia la ricchezza delle famiglie ammonta, secondo Banca d'Italia, a 8000 miliardi di euro. Il 10 per cento di esse ha però in mano il 50 per cento del tesoro (oltre 4000 miliardi). È lì che bisogna andare a trovare i soldi. Ovviamente non dovranno essere tassati i beni produttivi, non si pagheranno cioè imposte sulla proprietà delle imprese. A essere tassato sarà invece il resto. E, visto che solo l'8 per cento di quei 4000 miliardi è ricollegabile all'attività d'impresa, la base imponibile (cioè il pezzo di tesoro sul quale il fisco può intervenire) toccherebbe i 3500 miliardi. Non tutti i proprietari comunque dovrebbero mettere mano al portafogli. L'idea è che il prelievo scatti solo a carico di chi possiede immobili, terreni, liquidi e titoli per più di 5 milioni di euro.
Fatti due conti si scopre così che basterebbe un intervento del 3 per mille per farincamerare allo Stato 10 miliardi. Sarebbe impopolare un contributo di solidarietà del genere? No, perché riguarderebbe solo un parte minima della popolazione. Che, oltretutto, non verrebbe particolarmente vessata. Il 3 per mille di 5 milioni (pari a quattro grandi appartamenti nel centro di Milano o Roma) equivale infatti a 15 mila euro. Per questo alleopposizioni spetta ora il compito di spiegare che un’alternativa alla macelleria sociale esiste. Mentre il centro-destra dovrebbe cominciare a riflettere su un punto: la sua base elettorale è ormai vastissima. Non comprende solo i super-ricchi e gli evasori. La stragrande maggioranza dei supporter del Cavaliere (e della Lega) è formata da persone comuni, con redditi e stili di vita normali. Tutta gente che adesso si sta risvegliando dal sogno. Per ritrovarsi in un incubo in cui, prima o poi, finirà per trascinare anche il governo. 




25 maggio 2010

L'Italia



Mentre mi rendo conto che studiare in italia ha costi esorbitanti molto differenti da quelli che ricordavo ai tempi della mia laurea, costi resi maggiormente carichi di tristezza dal fatto che ormai lo sbocco universitario non è più un trampolino di lancio ma piuttosto il bordo di un burrone mi affaccio sul web, nell'attesa di finire un lavoro, e leggo due notizie che mi lasciano perplessobarrabasitobarraincazzato:

La prima è che berlusconi (il minuscolo è fortemente voluto) vuole più poteri:
 «Così non riesco più a operare»   l'altra notizia riguarda la gregoracci, neo sposa di briatore (che con berlusconi ha molto in comune, in primis i soldi poco chiari arrivati ad "inizio carriera") la settimana passata è stata sfrattata dallo jacht dalla guardia di finanza e oggi dichiara che:  «Fuori dal nostro yacht Nathan Falco non è più sereno» (Nathan Falco è il figlio della coppia)




Davvero, resto basito nel vedere in che razza di Italia viviamo, un paese dove un povero vecchio viene maltrattato e lasciato senza un potere speciale che ne so io, tipo volare o sparare ragnatele dal culo, e dove una povera casalinga si dispera perché al figlioletto gli hanno levato lo yacht (solo perché il babbo è stato bricconcello e ha, diciamo cosi tanto per dire, lucrato qualcosa come 4 milioni di euro solo attraverso l'uso del suddetto mezzo, tra multe e imposte arretrate.)

Che italia è questa se uno non può tenere ormeggiata una barcarola per far dormire il proprio figlio? (ho amici che proprio in questo momento stanno acquistando barche, traghetti e pedalò per i loro figli visto che il metodo, dicono, funziona e il pargolo dorme meglio cullato dalle onde),

Davvero mi viene voglia di emigrare, prendere il largo per così dire.

L'ironia in tutta questa storia è che berlusconi vorrebbe "superpoteri" e il figlio di briatore è l'incrocio fra Nathan Never e Ken Falco. Si sono trovati tutti e due.

E allora non dispero perché: « Il suo nome è Ken, Ken Falco, non lo batteranno mai, quello che fa Ken, Ken Falco, tu da grande lo farai... »

E vaffanculo và!!



Domenica ti porterò sul lago...

... ma anche al mercatino dell'usato va bene ugualmente :)


Ieri, dopo un invito/suggerimento degli amici, Domenico e Federica... siamo andati al mercatino dell'usato che ogni domenica viene ospitato in una piccola pineta nella via marina della nostra città.


Il mercatino non offriva molte chicche (capita a volte) ma la mattinata è stata piacevole ugualmente, era da molto che non staccavo la spina dal lavoro e la piccola pineta è diventata, per qualche ora, una oasi di pace.


Molte persone, tanto sole e qualche scatto hanno condito il tutto, ne posto qualcuno della mattinata e qualche altro del pranzo


Il menù??
Salsicce di pollo e tacchino, insalata verde, fagiolini, cous cous e patate al forno, tutto rigorosamente al microonde, e per non farmi mancare niente ho preparato il budino.

















Il Pranzo












Cous Cous prima ... 




... e dopo la cura






Il budino


22 maggio 2010

Aggiornamento



La situazione web non è cambiata nonostante i consigli dei tecnici della Vodafone, e in più sono rimasto senza corrente fino a due minuti fa - sono le 17.30 - da questa notte all'una (un guasto alla rete a quanto detto).


Anche la vodafon key non funziona.


Ottimo weekend
21 maggio 2010

Topi alla casa bianca

Avvisate gli Obama che un blog che parla di topi in casa c'è già, se vuole può postare sui miei spazi, ma non rubare la scena ai miei roditori per preferire i suoi (anche se tecnicamente io di topi in casa mia  non ne ho mai visti).


La notizia è di oggi e la si può leggere un po' ovunque, 

Un roditore attraversa il patio della Casa Bianca durante la conferenza stampa sulla finanza. E diventa una star

Bella Mikey Mouse 
20 maggio 2010

Vodafone station bloccata




Come postato mesi fa a casa ho voluto fare la linea telefonica con la Vodafone, vuoi per l'odio viscerale per la telecom vuoi per l'ottima offerta fatta, fatto sta che da mesi navigo senza problemi con la Station.


Ho anche la penna per collegarmi col portatile e tutto il resto.

Fatto sta che tre giorni fa ho cominciato ad avere problemi di connessione, a volte andava giù e non riuscivo più ad accedere al web. La prima cosa era spegnere e riaccendere la station e di solito la cosa si sistemava, ma l'altra sera non ha più funzionato e allora ho chiamato il 190.

Piccolo dettaglio, la linea c'era, nel senso che riuscivo (e riesco tutt'ora) a mandare e ricevere file con Outlook, ma di navigare normalmente non se ne parlava.

Telefono e l'operatore mi segnala che c'è una bolletta di marzo non pagata. Specifico che ho chiesto l'accredito sul conto bancario e anche se in quel secondo non c'erano magari i soldi, perché non mi è stata scalata la cifra il giorno dopo? e perché non mi è stata segnalata la cosa ma si è arrivati a metà maggio con il blocco della linea?

Mi dice che è stato un errore loro, la segnalazione non è partita, che comunque devo pagare con bonifico o bollettino visto che non possono scalarmi la cifra e poi segnalare l'avvenuto pagamento alla vodafone.

La mattina seguente faccio quando richiesto e mi viene detto che la linea adesso è libera.

Rientro a casa la sera e la linea fa ancora cagare, solita limitazione per il web.
Richiamo e mi viene detto che devo attendere 24/48 ore (cazzo per sbloccare una linea 2 giorni?? manco avessi chiesto il cablaggio di casa in fibra ottica)

L'operatrice mi dice che posso provare a staccare la vodafone station per 30 minuti e poi riattaccarla, lo faccio ma nulla, nisba, nada, una minkia di nulla!

Io col web ci lavoro, non guardo solo i siti porno e che cazzo!!

Stamattina non provo la connessione per questioni di tempo, a pranzo sfiga delle sfighe non ho la corrente (faccio un controllo dell'ultima bolletta non si sa mai mi fosse sfuggito un pagamento pure con l'Enel)  e quindi non posso verificare se la connessione funziona.

Stasera rientro e la cosa ancora non si è risolta.

Telefono al servizio assistenza (parentesi doverosa, tutti, ma proprio tutti gli operatori della vodafone che mi hanno risposto sono stati gentilissimi, garbati e disponibilissimi) al centro assistenza mi dicono che il blocco è stato rimosso e tutto dovrebbe funzionare come prima, strano.

Mi è stato suggerito di:
  1. Staccare i cavi della vodafone station (sia quelli alla parete sia quelli verso la vodafone station)
  2. Staccare la presa del telefono
  3. Tenere spenta per almeno 30 minuti la station
  4. ricollegarla e fare un reset
  5. attendere altri 10 minuti e poi riprovare
Questo è il passo successivo che ancora devo andare a fare.

Fortunatamente io ho un amico che di web e computer ne capisce parecchio (tutti noi abbiamo un amico così) e questo amichetto mi ha suggerito un modo per aggirare il blocco della vodafone, e io in questo momento sto postando sul blog proprio attraverso questo escamotage.

Visto che comunque il problema la vodafone me l'ha creato, la vodafone me lo deve risolvere, io sto solo aggirando la cosa temporaneamente perché devo lavorare, ma mi chiedo che razza di servizio è questo, se ci vogliono quasi 3 giorni per ripristinare una linea, se non parte una segnalazione per un pagamento non effettuato e la cosa non avviene per quasi 2 mesi.

Fortunatamente ho connessione in ufficio e la cosa non mi ha procurato un danno economico, ma se così non fosse stato? Si può essere cosi approssimativi? L'unica cosa che ha salvato la vodafone è stata a sto giro la gentilezza dei loro operatori.

Vedremo con sto azzeramento cosa accadrà, per adesso ringrazio il mio amichettoja ;P

### Piccolo Aggiornamento, la linea è tornata normale dopo circa due, D-U-E, settimane da questo post.

I salva spazio

Per tutti quelli che come me non hanno molto spazio in casa.





La spina

A casa non ho la caldaia ma un boiler che ha la mia stessa età (e stazza).








Visto che la casa che sto sistemando è quella dove ho vissuto fino ai 12 anni con la mia famiglia alcune cose che andavano bene all'epoca non le ho rimosse anzi, le utilizzo tutt'ora.

Il boiler appunto è collegato ad un'interruttore per poterlo accendere e spegnere a piacimento. L'unica modifica che ho apportato è stata quella di montare un timer per l'accensione comandata a tempo per evitare inutili sprechi (resto fuori per la maggior parte della giornata).

Nei giorni passati però mi son visto costretto a rimuovere l'interruttore ormai difettoso, ho staccato la corrente e smontato la scatola con gli interruttori et voilà la sorpresa... collegati alla presa non ci erano cavi di colore standard (marrone-blu) ma cavi rossi... tutti rossi.... quindi dal buco della mia parete mi sono trovato 4 cavi identici fra loro e una presa da sostituire.

Dopo la prima serie di bestemmie in aramaico collego i fili usando il metodo del dott. Kazzo e vado a riattaccare la corrente.

Un flash enorme mi fa intuire che "forse" ho sbagliato qualcosa ... torno alla presa (dopo aver riscollegato la corrente) e cambio l'ordine dei cavi.

Alla seconda prova l'esperimento fortunatamente è riuscito, niente casa bruciata fortunatamente.

Devo ringraziare il pazzo che anni fa ha fatto l'impianto elettrico di casa dando una mano a mio padre, va bene risparmiare ma rischiare di far friggere un'inesperto giovane 30 anni dopo mi sembra un po' esagerato ;)
18 maggio 2010

Prince of Persia



Sono pochissimi i momenti di relax che mi godo quando sono a casa, ho sempre da lavorare per una cosa o per l'altra, ma oggi proprio avrei voglia di andare a comprare maxi schermo, Xbox 360 e l'ultimo episodio del mio gioco preferito


Prince of Persia


Negli anni pochi giochi mi hanno catturato come questo, dopo Resident Evil, Mafia e Tomb Raider adesso è il principe di Persia che detiene lo scettro di videogioco più bello in assoluto nell'universo :D


La Ubisoft sta facendo davvero un ottimo lavoro, ho molto apprezzato anche Assasin Creed del quale Prince of Persia utilizza lo stesso motore grafico (Anvil) 


Adesso è anche uscito nelle sale il film che sicuramente andrò a vedere anche se, ho il presentimento, non sarà "bello bello molto bello" come il videogame 


Qui il trailer del gioco









London Bus

Londra è una delle città che più amo, ci andrei a vivere oggi stesso. Spesso e volentieri le mie ricerche sul design e sulla grafica mi portano a confrontarmi con artisti londinesi ed è  proprio spulciando online che leggo la notizia che il famosissimo bus a due piani londinese dal 2011 cambierà design.


Si è scelto un taglio più morbido e moderno che onestamente a me piace, più luce e spazio all'ambiente interno, l'uso di un propulsore ecologico come motore e l'aggiunta di una porta di ingresso anche nella parte posteriore del mezzo.


Eccolo in video









14 maggio 2010

HTC Evolution

Il mio primo cellulare touch è stato un HTC, il primo nato con interfaccia 3D e leggermente più user friendly dei precedenti. Ogni volta che qualcuno lo vedeva la domanda di rito era: "ma è un iPhone??".
La cosa mi ha sempre mandato in bestia, sia perché non ho molta simpatia per i prodotti di cupertino sia perché il mio touch è comparso molto prima dell'uscita del melafonino.

In questo video si evidenzia l'evoluzione della ditta Coreana alla quale critico solamente il fatto che faccia un telefono al mese facendo svalutare così tutti quelli usciti in precedenza. (il mio touch ormai è fuori mercato)

Buona visione :)
7 maggio 2010

Roomba

A natale mi è stato regalato da babbo natale Roomba. 

Questo elettrodomestico è davvero spettacolare, non ha nulla a che fare con una scopa elettrica o con un aspirapolvere, è molto di più.






Ecco cosa roomba fa con un solo click:

  • Aspira e spazzola. Ha nella parte inferiore due rulli con spazzole, una di setole, alternate a lamine di plastica morbida, l'altra poco più piccola, è solo una serie di lamine di gomma semi rigida. Se il primo rullo spazzola il secondo, proprio con queste lamelle di gomma, "sgomma" il pavimento rimuovendo qualsiasi cosa vi si trovi sopra. Le spazzole ruotano in senso inverso fra di loro, raccogliendo verso il centro la sporcizia e la povere. 
  • Subito dopo i rulli vi è un'altra lamina che sgomma il pavimento e allo stesso tempo aspira la polvere che non è stata catturata dalle spazzole di cui sopra. (la povere raccolta è cosi sottile che al tatto, quando si pulisce il filtro, sembra di toccare cotone).
  • Le suddette spazzole sono montate al centro di roomba, su di una struttura flessibile capace di adattarsi al terreno, quindi di passare su tappeti cavi e altri oggetti senza nessun problema. In più, anteriormente, vi è una terza spazzola che cattura la polvere dagli angoli e dai bordi delle pareti e la spinge verso il centro della macchina.

Per capire come funzionano le spazzole si può guardare questo video:
http://cdn.irobot.com/video/roomba500_tech/Cleaning%20System.swf 


Questo per il funzionamento in generale:



Questo è un modello meno recente del mio.

  • Roomba ha delle ruote larghe e alte montate su ammortizzatori che gli permettono davvero di camminare su superfici totalmente diverse fra di loro (a casa mia passa dal parquet al marmo ai tappeti senza problemi).
  • Nella parte frontale vi sono 4 sensori di prossimità, servono per "vedere" gli ostacoli e per rallentare senza sbatterci contro (funziona solo con oggetti più larghi di 3 cm, con le gambe del tavolo ad esempio ci sbatte, ma visto che ha una specie di paraurti anteriore non fa danni né si rovina). I sensori servono anche per fargli riconoscere le scale e non farlo cadere.
La cosa bella e comoda è che roomba lo si fa partire quando più si desidera e si può andare a far altro, lui pulisce, si gira la casa più e più volte e poi, una volta terminato il suo giro, torna verso la sua base e si rimette in carica da solo, pronto per il prossimo giro.

La mattina esco di casa e quando torno a pranzo godo nel vedere i pavimenti pulitissimi e lui che sta li in carica. (il modello 520 che ho io non ha il telecomando in dotazione e la funzione di programmazione, ma altri modelli lo permettono, per cicli di pulizia a tempo).

La pulizia non è a caso, roomba "mappa" la stanza che sta pulendo e passa almeno 40 volte sullo stesso punto. All'inizio pensavo facesse un giro sommario della casa, ma in realtà riconosce la superficie e fino a quando non l'ha percorsa più e più volte non si ferma, non si da pace. 


Qui si può capire il funzionamento di mappatura
http://cdn.irobot.com/video/roomba500_tech/Room%20Coverage.swf

Sotto le spazzole ha un sensore che riconosce le zone ricche di sporcizia. Se ne attraversa una si ferma in quel punto fino a quando non "percepisce" di aver pulito tutto.


La manutenzione è da fare ad ogni ciclo di pulizia, si svuota il suo cassettino (sembra piccolo, ma non l'ho mai riempito per più di un terzo fino ad oggi) si pulisce il filtro e con un apposito strumento si rimuovono fili, capelli e quant'altro dalle spazzole.


Ogni tre mesi il filtro va cambiato, il kit l'ho acquistato oggi (34.00 € da ELDO per il ricambio di tutte le spazzole e 3 filtri).


Roomba va sempre tenuto in carica, fa tutto lui, sta sulla sua base pronto per l'uso. In caso di un assenza prolungata il costruttore suggerisce la rimozione della batteria (basta un cacciavite e 6 minuti di tempo)


I 7cm di altezza gli permettono di passare sotto moltissimi mobili, il suo diametro di circa 30cm non gli permette di andare dietro il frigo o fra angoli angusti ma sono dettagli davvero trascurabili, tutto il resto compensa questa piccola pecca.


Nel modello 520 c'è la funzione spot che gli fa pulire un punto determinato per pulizie localizzate.


Ovviamente oltre al pavimento pulisce tutti i tappeti di casa.
Attenzione, è allergico ai liquidi, ovvero non è consigliabile fagli fare un ciclo di pulizia in presenza di pozze d'acqua (ma in generale vale per tutti gli aspirapolvere).


Il rumore non è eccessivo, anche se di solito non lo sento visto che esco o sono altrove mentre lui lavora :P


In definitiva la spesa la vale tutta, è un ottimo elettrodomestico, lo consiglio moltissimo a chi ha animali domestici (tranne tartarughe o pesci rossi, per quelle persone consiglio il modello Verro). Risolve il problema delle pulizie per chi, come me, ha pochissimo tempo da dedicare alla casa e non vuole/può prendere una donna delle pulizie. Oltretutto la spesa la si ammortizza con il tempo che si guadagna a fare altro mentre lui pulisce ( 20 minuti di media per una stanza da 10/15 mq).


La garanzia è di due anni, i ricambi si trovano anche su ebay e il fatto che sia "modulare" permette la sostituzione praticamente di tutti i pezzi soggetti ad usura senza nessun problema.


Adesso mi manca il modello Scooba per lavare i pavimenti, chissà... magari il prossimo natale:D