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5 settembre 2013

Parcheggio selvaggio


Tizio parcheggiato malissimo.

La macchina occupa metà carreggiata e lui appoggiato al cofano nella classica posa da: "qui comando io, sono il più figo del quartiere e se c'hai problemi ti faccio a pezzi usando solo i pollici, ma sei donna sei mia, mi basta sbottonare anche il quinto bottone e mostrarti un cristo d'oro grande quanto quello vero avvolto in una nuvola di peluria soffice soffice che ci puoi spazzolare il culo di un bebé".

Io.
Guido nella sua direzione, lo vedo da lontano e comincio ad andare verso di lui.
Prendo il cellulare in mano e, facendo finta di distrarmi, continuo ad avanzare nella sua direzione.

Lui. 
Mi vede, mastica a bocca aperta e drizza leggermente la schiena.

Io.
Continuo ad avanzare. Fra me e lui il nulla, la strada è libera da ostacoli.
Mi piego un po' di più verso il sedile del passeggero facendo ancora più finta di essere distratto dal telefono.

Lui.
Scolla il culo dal cofano della macchina e si mette nella classica posa alla baywatch: mani ai fianchi e sguardo perso verso l'infinito e oltre. Solo che nel suo infinito ci sono io, e l'espressione cambia da: "sono un figo" a "mi sto per cacare addosso"

Io.
Avanzo, ormai sono piegato in 2 con la macchina dirottata verso la sua.

Lui.
Suda. Suda così tanto che gli si forma una pozza sotto i piedi, e comincia ad agitare un braccio.

Io.
Avanzo

Lui.
Le braccia diventano 2, ma sembrano 4. 

Io.
Accendo i tergicristalli per errore

Lui.
Grida in prebabilonese antico

Io.
Mi drizzo di botto, mollo il cellulare e a meno di 2 metri da lui sterzo violentemente e gli passo vicino, sorridendo come solo uno stronzo sa fare.

Cosi impari a parcheggiare la macchina, la prossima volta!!!