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29 dicembre 2010

Il buon Cinema - Away we go

Non capisco perché in italia ci sia l'usanza barbara di cambiare i nomi ai film stranieri, a volte con nomi che non centrano una mazza con il titolo originale.






E così: "Lost in translation" diventa "L'amore tradotto", "Home Alone" è "Mamma ho perso l'aereo", "101 Dalmatians" diventa "la carica dei 101", "Frankie and Johnny" cambia in "Paura d’amare", "Runaway Bride" si trasforma in "Se scappi ti sposo".


Si potrebbe continuare per giorni, ma fra poco è capodanno e devo andare a comprare qualcosa di rosso da indossare.


Chissà perché, anche se in effetti alcuni titoli fanno cagare in inglese, ci sia questa abitudine. La cosa pazzesca è che i titoli tradotti di solito sono titoli che un italiano potrebbe pronunciare senza farsi uscire il sangue dal naso. Pronunciare  "the break up" non è poi cosi difficile, perché tradurlo in "Ti odio, ti lascio, ti…"??


Se fosse solo per aiutare noi poveri italiani a pronunciare meglio il titolo sarebbe già una motivazione quasi plausibile, ma invece... la cosa bella è che molti titoli che invece meriterebbero di essere tradotti vengono lasciati originali: "Ocean's eleven" che ha anche il genitivo sassone viene lasciato originale, e ho sentito gente dire "vado a vedermi Ocieans ileven" che sembra un film su undici delfini.


Per non parlare di "The Inception", che avrebbero potuto far diventare "quello che sogna e più sogna più gli gira la girandola" ma invece l'hanno lasciato cosi com'era, e nelle sale la gente diceva "mi da due biglietti per... ehm... quello con Di Caprio??"


Comunque, tutto sto popò di giri di parole per dire che il giorno di Natale siamo andati al cinema a vedere un film che in origine si chiamava "Away we go" ma che sono stati capaci di trasformare in, genialata delle genialate, American Life cioè un altro titolo in inglese.


Il paradosso è che il film è diretto da Sam Mendes, stesso regista di "American Beauty", e uno ci pensa e dice "ma questo fantasia per i nomi zero??' American biuti adesso american laif.. maddai" e invece no caro il mio amico sprovveduto, siamo noi italiani i coglioni di turno che cambiano i nomi ai film, peggiorandoli.


Farlo per "Eyes Wide Shut" no vero?? 


Anyway, il giorno di natale mi aspettavo di trovare casino all'ingresso, gente accalcata in fila, caldo feroce, puzza di popcorn e patatine a terra come se crescessero direttamente dalla moquette, e invece, con mia somma sorpresa il cinema era praticamente vuoto, saremo stati 15 in tutta la sala, meglio cosi (per noi, non per la produzione)


Forse avrebbero dovuto tradurlo in "quelli che girano per l'america cercando casa... e aspettando un figlio..." oppure mi viene il dubbio sia per il cattivo gusto di tanta gente che ormai da anni va solo a riempire le tasche dei soliti registi e attori da cinepanettone, snobbando pellicole semplici ma bellissime e cariche di sentimento e ironia


Fatto sta che il film è davvero BELLISSIMO!!!! L'ho già consigliato a tutto il mondo, è davvero una pellicola da non perdere. Alla faccia di tutte le porcherie che ci propinano sotto natale, in 2 e 3 dimensioni, questo è un film davvero ben fatto, bella storia, ottimi dialoghi, fotografia della Madonna (non nel senso che l'hanno fotografata, nel senso ottima fotografia) un film che mi ha davvero commosso, e io ho il cuore più duro di "Cuordipietra Famedoro"


Fra le tante cose spettacolari del film c'è la colonna sonora, quasi interamente realizzata da Alexi Murdoch, giovane artista londinede.


Allego un brano tratto dal film, precisamente il brano di chiusura che va con i titoli di coda.
Buona visione :)


Ps. Ovviamente l'ho dovuto vedere a Cosenza, perché a reggio calabria i cinema sono gestiti con il culo e passano solo le cagate più cagate del mondo














22 dicembre 2010

Il MACRO - Arte contemporanea parte seconda



Fede mi ha portato a visitare il Macro di Roma, il Museo di Arte Contemporanea della capitale (quello vicino Porta Pia per intenderci).


Fra i tanti potete vedere quelli relativi alla stanza delle farfalle. L'installazione vincitrice del premio Enel Contemporanea 2010 "Are you really sure that a floor can’t also be a ceiling?"  del duo olandese Bik Van der Pol.


Se vi trovate a zonzo nella capitale non fatevi scappare una visita al museo.
Fra l'altro ha uno splendido bookshop :)


Buona visione




 


Altre opere esposte









20 dicembre 2010

Il bue e l'asinello

Ultimamente, ve ne sarete accorti, fa freddino.






Se fuori ci sono 6 gradi (e per un reggino è praticamente come vivere al polo nord) dentro casa mia ce ne sono 4°. Una triangolazione strana fa diventare casa mia freddissima, tanto che lascio il frigo aperto per riscaldare la cucina.


Non ho termosifoni. La casa è "anziana" e i miei, quando ci vivevano, avevano la stufa a legna che, al primo trasloco, li ha seguiti fino alla casa attuale, lasciando in questa un vuoto enorme, e non lo dico tanto per dire, ma intendo proprio un buco gigante nella parete, li dove la canna fumaria passava da una stanza all'altra su su fino al tetto.


Senza termosifoni e orfano di stufa ho optato per la stufa a gas.
Ma i problemi con una stufa a gas sono tre:
  1. Non ha un timer e quindi non la si può programmare per l'accensione o lo spegnimento automatico
  2. Il gas finisce quando decide lui senza preavviso, lasciandoti di merda
  3. Se la si tiene troppo accesa e magari uno si addormenta, si muore
Passi il terzo punto e ancora ancora il secondo, ma io proprio senza il primo non riesco a stare.


Soprattutto perché il timer sarebbe utilissimo, soprattutto al mattino. Uno la sera la tiene accesa mentre "vive" la casa e tutto va bene, l'ambiente si riscalda, poi subito a nanna e il freddo non si sente.


Il dramma arriva al risveglio, quando fuori dal letto c'è il gelo, quando vedo i pinguini di happy feet che ballano (per il freddo pure loro, mica per la musica) e la voglia di alzarsi e pari allo zero. Adesso, visto il periodo natalizio mi era venuta la tentazione di acquistare un bel bue e un asinello da tenere in stanza con me in stile Jesus Christ Superstar, ma poi la puzza si sarebbe fatta sentire (la mia ovviamente) facendo scappare le povere bestie, e quindi ho lasciato perdere


Nel tentativo di risolvere questo problema quindi mi sono trasformato in Mac Gyver (coltellino svizzero compreso) e ho trovato questa soluzione: ho preso una presa con timer regolabile e, impostandolo alle sei del mattino, l'ho collegato ad una stufetta alogena e mi sono messo a nanna.


Purtroppo mi ero scordato di una particolarità delle stufette alogene, la luce prodotta. Queste stramaledette stufe più che produrre calore emettono luce, la metà dell'energia elettrica è sprecata in inutile luce e quindi, alle sei del mattino, la stufa accesa ha creato un "effetto alba" in camera da letto che mi ha svegliato come se fossi in spiaggia ad agosto.


In più il calore prodotto era minimo e quindi alla fine ho solo sprecato energia con effetto zero sulla temperatura della camera.


Ieri però ho cambiato stufa, ne ho usata una a sabbia (tipo quelle ad olio ma con dentro la sabbia ovviamente) vecchia di almeno due secoli e stamattina alle sette mi sono svegliato per il troppo caldo, un evento mai visto in inverno in questa casa.


Finalmente ho trovato la soluzione al congelamento globale, adesso mi resta solo da svaligiare una banca per poter pagare la bolletta dell'Enel del prossimo bimestre e il gioco e fatto.


Anzi a pensarci bene forse risparmio se i soldi li brucio direttamente dentro una ciotola e mi riscaldo con la brace che resta... e volendo, caldarroste per tutti  :)





15 dicembre 2010

I regali di Natale



Il natale mi sta sulle palle.
Si mangia troppo, si beve troppo, si fa troppa fila per qualsiasi cosa, bisogna per forza sforzarsi di essere felici e tutti ti chiedono cosa farai in quello stramaledetto giorno di capodanno.


Ma la cosa peggiore è cercare il regalo giusto da fare. Uno sbattimento esagerato
Io non voglio ricevere regali e non voglio farne, se volete farmi un dono fatelo un giorno qualsiasi di un mese qualsiasi. Con una bottiglia di Amaro del Capo andate sul sicuro.


Comunque, visto che mi sono rotto le scatole io quest'anno regalerò a tutti lo stesso dono, questo:






Ps. Se mi farete un regalo in cambio riceverete questo... vi avverto!



14 dicembre 2010

La Reggio Calabria di Scopelliti



Visto che ci lavoro e vivo leggo e riporto quanto scritto in un articolo del Fatto Quotidiano. Per tutti quelli che hanno appoggiato l'attuale presidente della regione calabria.

Lele Mora, Scopelliti e una città piegata 



Cattiva politica, massoneria, boss e spese folli: così fallisce il modello Reggio Calabria, che si avvia al voto amministrativo della prossima primavera
“Chistu è u paisi i m’incrisciu e mi ‘ndi futtu ed ogni cosa esti fissaria”. Traduzione: “Questo è il paese del mi annoio e me ne frego e ogni cosa è fesseria”. Nicola Giunta, artista e poeta, amava tanto la sua città, poco i suoi concittadini che prendeva a nerbate con versi spietati. Dicembre a Reggio Calabria, città accarezzata da un sole che fa impazzire il calendario, dove ogni cosa è “fissaria”. I soldati per strada come a Baghdad, il Museo con i Bronzi ancora transennato, off-limits per i turisti. È “fissaria” la vita ad “Arghillà”. “Luogo di capre scosceso e scomodo”, il ghetto. Sono secoli che i camion dell’azienda municipale d’igiene non si arrampicano tra i viali spogli di queste case popolari. Carcasse d’auto, montagne di rifiuti accatastati ai bordi di palazzoni anonimi e sgarrupati. “Noi qui siamo il tacco di Dio e tutto ci è vietato”, racconta Katia Colica, giovane architetto e giornalista reggina, che su Arghillà ha scritto un bel libro. Qui il “modello Reggio” non è mai arrivato. La città metropolitana, la perla dello Stretto con le luci e le fanfare, i concerti, e i volti noti dell’eterno cafonal italiano che passeggiano sul lungomare, il dannunziano “chilometro più bello d’Italia”.

Tra Elton John, Belén e Valeria Marini
La città di Peppe Scopelliti, il sindaco della riscossa, il Ciccio Franco del Duemila ora governatore delle Calabrie. In primavera si vota e il modello Reggio, un mix di spese folli per l’immagine, eventi, amici e fedelissimi piazzati nei posti chiave, è alle corde. Le casse del comune sono secche come le fiumare d’estate, ditte e fornitori non vengono pagati, i lavoratori delle società municipalizzate aspettano da mesi gli stipendi arretrati. Basta sfogliare un po’ di delibere per tuffarsi negli anni dello scialo. La ‘ndrangheta macchia l’immagine di Reggio? E noi compriamo 100 mila salviettine rinfrescanti al profumo di bergamotto, 22.800 euro. La cultura langue? E noi andiamo ad Aspendas, Turchia, a finanziare con 40 mila euro il Festival del teatro. I reggini sono tristi? Non c’è problema, basta scucire 250 mila euro per Bravo grazie, “Tre serate di grande comicità”. La città vuole cantare? E vai con i grandi concerti: Elton John, 360 mila euro, Giro Festival, 251 mila, Fedora, nel 2004, con Katia Ricciarelli all’epoca direttore artistico del Teatro Cilea, 308 mila euro. E come farsi mancare il top del top, Lele Mora e le sue girls, i fasti di Briatore, Valeria Marini e Belén che passeggiano sul lungomare ad apertura delle “Notti bianche” (2007-2008), sorridono, stringono mani, dispensano bacetti. A portare Lele Mora in riva allo Stretto è Pasquale Rappoccio, un imprenditore a tutto campo, dallo spettacolo alla sanità, con le mani dentro la grande pasta della politica. Rappoccio è un massone della “Gran Loggia regionale d’Italia”, una delle tante logge di Reggio dove si siedono allo stesso tavolo politici, imprenditori e mafiosi, e coltiva buoni rapporti sia con pezzi da novanta del centrodestra che con ras del centrosinistra. Ha votato per Scopelliti, ma anche per il Pd, ha trescato con la destra, ma anche con Raffaele Lombardo. Nei giorni scorsi è stato rinviato a giudizio per gli scandali alla Asl di Locri insieme alla vedova di Franco Fortugno, Maria Grazia Laganà. “Lele ha fatto tutto, quando può vedere il sindaco?” chiede in una telefonata. Il sindaco Scopelliti, l’8 maggio 2006, si accorda: “Salgo con mia moglie a Milano, così con la scusa mi vedo pure la finale di Coppa Italia”.

Lele è generoso con gli amici reggini, se è necessario è pronto a mettere a disposizione il suo aereo privato per le trasferte a Milano o ad Olbia, dove Flavio Briatore aspetta tutti sulla sua barca. Tra le mille telefonate che deve fare per la sua “Medinex”, un’azienda che si occupa di materiali sanitari, i contatti con la politica per le elezioni e le notti bianche, Rappoccio trova anche il tempo per curare la trasferta in Sardegna del sindaco. Ma Scopelliti non vuole prendere l’aereo privato di Lele Mora, “qui la gente chiacchiera e poi c’è il rischio di interrogazioni parlamentari”. Tra una tartina e uno sciampagnino consumati sulla barca di Briatore all’inizio di agosto del 2006 finalmente ci si accorda per la notte bianca. La coscia lunga di Valeria Marini potrà falcare il chilometro più bello d’Italia, i reggini saranno contenti, la Guardia di Finanza un po’ meno. Perché, di Pasquale Rappoccio, le Fiamme Gialle nutrono una pessima opinione. “La Medinex – scrivono in un rapporto del 2002 – verrebbe favorita nella fornitura di materiale sanitario alla Asl di Palmi, attraverso le ingerenze del boss Antonio Gallico”. E in un’altra informativa del 2005 indicano Rappoccio come “prestanome della cosca Libri unitamente al fratello Vincenzo”. Poca roba, perché a Reggio anche i rapporti tra politica e ‘ndrangheta sono “fissaria”. Il dicembre 2008, i carabinieri filmano Antonino Serranò in compagnia di un presunto mafioso. Armeggia con una pistola. “Minchia che pallottole”, dice mentre la prova. L’arma funziona male e Serranò, da esperto, butta la colpa sul caricatore. Tonino Serranò è consigliere comunale, nel 2007 si presentò con una lista a sostegno del sindaco Scopelliti dal nome impegnativo “Io non ci sto”. Nessuno gli ha chiesto conto delle sue frequentazioni, o del perché maneggiasse una pistola nella città delle bombe ai magistrati e dei morti ammazzati. Il Consiglio Comunale lo ha eletto all’unanimità presidente della Commissione servizi. E nessuno ha chiesto conto al consigliere Michele Marcianò dei suoi rapporti con il boss Cosimo Alvaro, erede di una delle famiglie di ‘ndrangheta più potenti della Calabria. Ora il boss è latitante, ma con il consigliere Marcianò in un recente passato parlava di tessere, circoli di Forza Italia da mettere in piedi, di incarichi e prebende. “Perché con me – diceva Marcianò – prima della politica viene il rispetto”. E a Manlio Flesca, altro consigliere della squadra del governatore Scopelliti, chi chiede conto? Nessuno. Frequentava con passione Mimmo Barbieri, un imprenditore finito in galera con l’accusa di essere il referente di Cosimo Alvaro, e per lui “rappresentava un vero e proprio punto di riferimento verso l’amministrazione comunale”.

Al matrimonio non mancava nessuno
Serviva appoggio e i fratelli Barbieri erano a disposizione. Gli stessi che il 15 ottobre 2006 festeggiano i cinquant’anni di matrimonio dei genitori. E invitano tutti: mafiosi, politici e latitanti. C’è anche il sindaco Scopelliti, che brinda e stringe mani. “Allora i fratelli Barbieri erano onesti imprenditori”, si giustifica quando la notizia viene fuori. “Minchia – commenta il boss Cosimo Alvaro presente ai festeggiamenti – c’erano tutti, il sindaco, l’assessore e quelli della Margherita e dell’Udeur”. All’entusiasmo del boss fa da contraltare la mesta annotazione dei carabinieri: “La presenza di esponenti politici, nonché di personaggi appartenenti ad agguerrite associazioni mafiose, non lasciava alcun dubbio sulla centralità di Barbieri nelle dinamiche criminali e politiche di Reggio”. Ma pure questa è “fissaria”. Perché per combattere la ‘ndrangheta, il governatore Scopelliti ha sacrificato anche il weekend dell’Immacolata. È volato negli Usa per portare all’Onu la sua ricetta per sconfiggere i boss in compagnia del sottosegretario della sua giunta Alberto Sarra. “In strettissimi rapporti con i fratelli Lampada, tipiche figure criminali che si innestano pienamente nel substrato criminale, con compiti e ruoli connessi alla gestione del patrimonio di Pasquale Condello”. Lo scrivono i carabinieri, ma è “fissaria”.

Da Il Fatto Quotidiano del 14 dicembre 2010


13 dicembre 2010

Arte contemporanea - parte prima



Alzi la mano chi, di fronte ad un opera di arte contemporanea, non ha mai pensato:
"Sta cosa la potevo fare pure io"






Stasera leggo e leggendo sorrido:
"Scambiano l'arte per spazzatura e buttano l'opera nell'inceneritore"
Scambiano un'opera d'arte contemporanea per spazzatura e la buttano nel compattatore. Sfortunata sorte quella di «Legg-io», un opera d'arte povera di Isabella Facco scambiata dai netturbini dell'Aps per un rifiuto da portare all'inceneritore.


Il confine che separa l'arte contemporanea dalla spazzatura è sottilissimo, reso possibile a volte quasi unicamente dallo spazio espositivo in cui si trova l'opera. E come spesso accade la frase maggiormente ascoltata in un museo di arte contemporanea e maggiormente pronunciata resta appunto l'interrogativo: "questa cosa la potevo fare meglio io??".


Il più delle volte dietro un opera c'è uno studio profondo e serio del messaggio che si vuole veicolare, del come colpire lo spettatore, con quale tecnica artistica e con quale materiale. Approfondendo la visione di una singola opera apparentemente assurda si può comprendere la spinta artistica ed emozionale che ha permesso all'artista di arrivare ad una soluzione il più delle volte estrema.


Altre volte magari è solo spazzatura, e la differenza la fa chi spinge il pezzo, il critico che parla dietro compenso e altri fattori più o meno influenti.


Resta il fatto che il fine ultimo dell'arte sia quello di colpire ed emozionare, purtroppo (o per fortuna, dipende dai punti di vista) non è più l'epoca della tecnica o della bravura artistica intesa come capacità di generare il bello, a fare di un opera un pezzo d'arte o un accozzaglia di metallo e legno.


Adesso tutto può essere o non essere arte, dipende dallo sguardo del fruitore. E se l'osservatore ha sguardo buono la prima cosa che dovrà osservare in un museo di arte contemporanea sarà la targhetta con il nome dell'opera, e poi l'opera stessa, per non incappare nel tragico errore di fissare un estintore per venti minuti credendolo concetto estremo di arte fiamminga.


Per non confondere l'anziana che si riposa su una seggiola per un installazione post moderna.


Non avendo molto in simpatia l'arte contemporanea e reputandola in parte sopravalutata sorrido leggendo questa notizia perché a volte, proprio per uno sbaglio del genere, si può arrivare agli onori della cronaca magari senza meritalo. Un errore del genere mi fa illudere che si possa ridimensionare per un attimo un settore che a volte troppo si prende sul serio, e troppo poco si diverte


Ovviamente è solo il mio pensiero, il mio modo di vedere la cosa, mi spiace per l'artista coinvolta nel "dramma" ma soprattutto per i netturbini che immagino saranno stati additati come "ignoranti" da questo e da quell'altro "esperto del settore".


Nel video Guzzanti valuta l'arte

8 dicembre 2010

Conversazioni da spogliatoio



Dopo essermi iscritto in palestra e aver scritto un post con le prime considerazioni è giunto il momento del report mensile (e la parola report mi fa venire i brividi per parecchi motivi che un giorno forse spiegherò).


Ad un mese preciso dall'inizio della mia avventura con i cugini lontani di Schwarzenegger devo ammettere che mi sento meglio, più tonico e meno stanco del periodo passato.


La sera ho più energie e la mia massa grassa sta calando con mia somma gioia (non sono ancora ad un peso forma, ma faccio meno paura di prima e, al sopraggiungere del natale, avrò maggiori possibilità di non essere scambiato per Santa Claus).


Devo anche rettificare qualcosa sulla palestra che ho scelto di frequentare.
L'istruttore, dopo la prima non proprio positivissima impressione, si è rivelato invece molto professionale, sempre prono a seguirmi e a spiegarmi gli esercizi, il fatto che vi sia solo lui durante il turno e che la gente ad allenarsi sia parecchia, lo porta a doversi dividere fra più persone, ma ho piacevolmente scoperto che è sempre disposto a seguire chiunque con grande professionalità.


Considetato il fatto che mi alleno con il lettore mp3 nelle orecchie tendo a non fare molta conversazione con gli altri atleti, ma l'altro giorno ho avuto il primo colloquio da spogliatoio.


Un ragazzo esprimeva il desiderio di voler cambiare telefonino e spiegava all'amico che stava valutando un Nokia "nonsoché" per circa 400€ di spesa. A quel punto mi sono sentito di intervenire per dare un consiglio e gli ho suggerito di valutare, con una spesa pari se non inferiore, l'acquisto di un device dell'HTC con un sistema operativo superiore a quello della Nokia (oltre a tutti gli altri fattori tecnici).


Ma l'amico dice che con cose troppo complicate non si trova e che il Nokia gli piace.


"De gustibus non disputandum est" e vado a sollevare pesi.


Il primo tentativo di approccio con la popolazione aliena della palestra non va molto a buon fine, ma al ritorno per la doccia si ripresenta la seconda chance, con la medesima persona.


In palestra ci sono monitor che passano RTL a palla, e questa radio, come quasi tutte le grandi radio commerciali, hanno un palinsesto fisso che si ripete ciclicamente, quindi mi tocca ascoltare Nek o Alessandra Amoroso mentre mi alleno, sempre alla medesima ora.


Finisco di docciarmi e il monitor negli spogliatoi passa per la centesima volta Nek, penso allora a quanto faccia cagare questa canzone e il livello generale della musica italiana (quella più commerciale perlomeno) e, pronto a condividere questo "lampo di genio" con il mio vicino di armadietto, mi giro per aprire bocca e a quel punto mi blocco, le parole a fior di labbra e lo sguardo pietrificato, mentre l'amico tutto allegro canta a voce non troppo bassa l'ultimo grande successo di Nek.


Rinuncio al dialogo e comincio a riverstirmi.


Se canti Nek, come suggerisce Antonio, allora si che ti meriti un fottutissimo Nokia















2 dicembre 2010

Televisione televisione...... pubblicità

Non guardo televisione ormai da anni, tranne qualche raro caso a casa dei miei, tutte le informazioni le prendo dal web, giornali online per la maggiore e, per le poche trasmissioni valide (vedi Report ad esempio) vado di youtube.

A casa solo serie tv e film dal lettore e per dirla proprio tutta ultimamente neanche più questo, visto che il televisore l'altra notte ha fatto un lampo blu e si è spento definitivamente

Il cadavere è ancora li, sto aspettando il momento giusto per gettarlo, ma visto e considerato che ho ancora da gettare il vecchio frigorifero (e sarà un anno che è morto nell'altra stanza) mi sa che per il televisore la storia sarà lunga e tortuosa.

Nell'attesa, mentre lavo i piatti, recupero le trasmissioni perse o le cose già viste ma che ancora mi fanno sorridere, e me le rivedo volentieri.

Stasera sono andato alla ricerca di una puntata persa di "Vieni via con me" di Fazio e Saviano (e viceversa).
Evito di descrivere il disprezzo, lo schifo e lo sdegno che provo nei confronti del direttore generale della Rai, mauro masi (il minuscolo è fortemente voluto), troppo stupido e ottuso per non vedere il valore di quanto prodotto in quelle serate, da gente per bene per gente per bene.

Superato il moto d'ira mi sono goduto alcuni spezzoni e qui di seguito ne posto uno che mi ha colpito in modo particolare.

Prima però volevo spiegare un altro video che posto è che ha con il primo uno stretto legame.


Si tratta di un intervento dello straordinario Pierfrancesco Favino intento a interpretare un casalese che si lamenta di Gomorra e di Roberto Saviano (ed ecco il legame). Un pezzo di televisione consigliatomi l'anno scorso da un caro amico, uno sketch straordinario interpretato in modo eccezionale, assolutamente da non perdere.


 Primo video





Secondo video





Ps. Il titolo del post? ecco il perché
30 novembre 2010

Guerre Stellari sul TomTom

Per chi ha il famoso navigatore, ma anche per chi non ce l'ha ma vuole farsi due risate, ecco il doppiaggio del Tom Tom fatto dal signore del male Dark Vader






Io fino ad oggi avevo il Ranzani di Cantù, ma sono pronto a cambiare :)
Assolutamente spettacolari :)


Qui il video




Ps. Il mio "amico" Sheldon sarà felcissimo

Il presidente

Mentre un grande come Monicelli si caccia la vita e se ne va, io mi stupisco di come in Italia ci possano essere persone come questa qui.




A prescindere dal fatto che l'abbia data a Berlusconi per cinquemila euro a botta, tralasciando il fatto che poi l'abbia raccontato a tutto il mondo sostituendo il termine "puttanazza" con quello più pronunciabile di "Escort" e pensando di sembrare comunque una professionista di non si sa cosa.


A sentirla parlare mi viene voglia di fare l'insano gesto, come il maestro Mario di cui sopra.


Ma si può essere cosi rincoglionite da farsi abbordare da uno ad un semaforo e poi finire per 5000€ a fare lavori e lavoretti ad un vecchio di 80 anni?
A sentirla parlare mi viene il dubbio se sia tutto vero o meno, tanto e oca nell'intervista!!


Forse è solo una mia impressione... mah, guardare per credere


26 novembre 2010

Batelco - Infinity

Un video eccezionale, un sogno ad occhi aperti reso realtà da questi maghi della Computer Grafica.




Molto molto bello :)
Buona visione
Ps. Io sarei stato quello in skate, on alternativa king kong ;)







25 novembre 2010

Cosmic Love

La sto amando da tanto tempo, scandisce le mie giornate, fra il troppo lavoro, la poca palestra, le stazioni sotto la pioggia, i taxi romani e l'attività buddista.






Non ho molto tempo purtroppo in questi giorni per scrivere un post degno di nota, anche se il bicchiere resta "sempre mezzo pieno" però :)


Ve la faccio ascoltare, anzi, Ve li faccio ascoltare, i Florence + The Machine, magari scatterà anche per voi l'amore cosmico

19 novembre 2010

La playlist

Ultimamente mi sono iscritto in palestra, e sempre ultimamente ho iniziato a fare su e giù per la penisola.




Le due cose sono strettamente collegate da un accessorio regalatomi dal cognato Daniele.


Il lettore di mp3


Una volta era il lettore di CD e ancora prima il walkman. 
Quest'ultimo a Reggio Calabria, non ho mai capito il perché, veniva chiamato "Gelosino"


 - "Ou mi presti il gelosino"
 - "cazzo vuoi????"


Misteri degni dei Maya, di Nostradamus e di Fatima... tutto compresso, zippato assieme.
Comunque dico Reggio perché dove abitavo io era solamente il walkman... 
(Solo OGGI ho capito il perché O_o)


Comunque


Visto che sto principalmente viaggiando in treno e di notte, quello che posso fare per farmi passare il tempo è: leggere, guardare film sullo smartphone oppure, se voglio dormire risparmiandomi il russare (mio e degli altri), ascoltare musica dal lettore.


La playlist dell'ultimo viaggio comprendeva, nell'ordine:

  1. Dave Mattews (brani misti)
  2. Florence + The Machine
  3. De André Live
  4. Guccini Live
  5. I Beatles (greatest hits)
  6. Vinicio Capossela
Più vari pezzi sparsi ad cazzum

La musica giusta per rilassarmi e godermi il viaggio.

Quindi capirete il mio nervoso quando martedì, sul tapis roulant, al mio PLAY è iniziata "Bocca di Rosa"...

La chiamavano bocca di rosa
metteva l'amore, metteva l'amore,
la chiamavano bocca di rosa
metteva l'amore sopra ogni cosa. 

Non è stato proprio facilissimo arrivare a fine allenamento, ma ce l'ho fatta.
Ad oggi mi fa male tutto il petto e non riesco a stendere le braccia, sembro Ken di Barbie, sono legato, imbalsamato, fisso come un quarto di manzo sul bancone del macellaio.

Mi dico che è stato lo sforzo degli ultimi giorni ma io lo so che in realtà la colpa è della playlist... maledetta puttana.

Domani si riparte, destinazione Firenze, per non sbagliare ho caricato da adesso tutta la musica più "unz unz unz"... resterò sveglio per tutto il tempo lo so... e col culo che mi ritrovo son sicuro mi addormenterò lunedì in palestra, sulla panca degli addominali.

Zzzzzz......


Ps. Nella foto due miei amichetti cantanti che non ci sono più







16 novembre 2010

Roma in freestyle

Girando per Roma ultimamente mi sono imbattuto in ballerini di strada più o meno bravi (più meno che più... se mi passate l'incartamento letterario).






Nulla di che, niente di nuovo o straordinario. Il solito freestyle scontato e una volta per sbaglio un ragazzetto che imitava, malamente, il buon vecchio defunto Jako.
Per vedere qualcosa di eccezionale forse, invece di andare in giro per Roma, avrei fatto meglio a prendere un aereo e partire alla volta di Los Angeles.
Un filo complesso lo so, ma con molta probabilità Mr Fantastic, alias Robert Murraine, mi avrebbe fatto cascare la mascella per lo stupore, ripagandomi della spesa fatta.
Davvero eccezionale, ma che dico eccezionale.
ECCEZIONALE !!!


Godetevi il video :)
Ps. Se avete fretta andate direttamente al 58°secondo




Foto Paul Cortez



12 novembre 2010

Men sana in corpore sano... o almeno ci si prova


Dopo miliardi di anni mi sono deciso a iscrivermi in palestra.
Il tutto è nato da un semplice calcolo matematico (mi sono fissato ormai con calcoli e teorie) e cioè ho realizzato che mi costerebbe meno spendere soldi mensilmente per fare attività fisica piuttosto che acquistare ogni 15 giorni pantaloni nuovi per la necessità di aumentare di taglia, e quindi, armato di certificato medico per attestare la mia sana e robusta (molto robusta) costituzione, mi sono presentato in una famosa palestra reggina.

Eviterò di dire in quale palestra, ma giusto per dare qualche indizio l'immagine scelta non è casuale ma deriva dal nome della suddetta (no, non si chiama Russell Crowe la palestra).

Comunque, ho fatto il mio primo allenamento e sono stato colpito da una serie di eventi, non tutti positivi.

Partirò proprio da questi perché sono di meno e anche perché non voglio lasciarvi un buon ricordo della palestra (no, non si chiama Gladiatore), perché se poi capite qual'è e vi piace ci venite e io finirò per aspettare due ore per fare una doccia.

Allora, la prima cosa è il prezzo, quaranta euro non sono nulla (più 20€ di iscrizione) per una palestra che è aperta tutti i giorni dalle 8.00 alle 23.00 orario no stop e che la domenica fa mezza giornata... è la prima volta che mi capita ed è perfetta per me che ci vado in pausa pranzo.

Inoltre è vicina ad uno svincolo autostradale quindi facilmente raggiungibile, c'è un ampio parcheggio e un supermercato proprio di lato, quindi se dopo l'allenamento viene voglia di mangiare una coscia di cinghiale, cik ciak, basta girare l'angolo ed è pronta da spolpare.

La struttura è nuova, grande, ha attrezzature Technogym, un bar e un grande salottino all'interno e nell'androne. Offre diversi servizi aggiuntivi come sauna, massaggi e puttanate varie come la fitbox e altre cose da femminuccie

Vicino alle macchine per la cardio fitness c'è un distributore di carta e un detergente spray, tutti gli ospiti hanno l'obbligo di pulire le macchine dopo l'utilizzo, il ché e ottimo a mio avviso

(No non si chiama Massimo il Gladiatore la palestra)

Ho iniziato l'allenamento senza scheda, ma seguito dall'allenatore. Quindici minuti di tapis roulant e altri quindici di cyclette, subito dopo esercizi con macchine per petto, ancora petto e spalle. Addominali e doccia.

Il tutto è durato un oretta, troppo per cosi pochi esercizi, ed ecco appunto arrivare la parte negativa.

Mi sono presentato lunedì per l'iscrizione, ho pagato subito il mese e ho chiesto di parlare con l'istruttore. Ho parlato dei miei problemi di schiena così da avere una scheda personalizzata e specificato che sarei tornato per iniziare dopo due giorni.

Di fatto la scheda non mi è stata fornita, mi è stato detto che ci vorranno circa due settimane (che lavoraccio compilare una scheda) e ho dovuto per ogni minima cavolata chiedere all'istruttore il quale, perso fra il suo allenamento e fra altre 10 persone nella mia stessa situazione, ci metteva 10 minuti per darmi nuove indicazioni.

Non ho mai dichiarato di conoscere gli esercizi, sono andato li molto tranquillo per ascoltare quanto mi veniva consigliato, ma nell'illustrarmi le macchine mai una volta mi è stata spiegata la postura o gli errori da non commettere (non estendere completamente le braccia, schiena incollata allo schienale etc) e men che meno, cosa più grave a mio avviso, mi è stato spiegato quando inspirare e quando espirare, fosse stato per lui avrei fatto gli esercizi in apnea... ottimo proprio.

Vicino alle macchine per il cardio c'è un cartello che impone l'obbligo di non utilizzarle per più di venti minuti, proprio furba come scelta, se si considera che i grassi si cominciano ad utilizzare proprio dopo questi primi venti minuti, durante i quali è lo zucchero a darci la spinta per andare avanti.

Ma magari i venti minuti sono "per macchina" e quindi se faccio tre cose differenti posso stare un'ora a correre, pedalare e fare altro.

Un ulteriore bestialità che vale la somma di tutte quella dette fin'ora è che dentro si ascolta e si vede RTL e non DEEJAY... porco giuda ma come si fa?

Anyway


Domani farò il secondo allenamento e magari qualcosa di diverso mi farà cambiare idea, per adesso quella generale è che la struttura è "da paura", ma il personale forse dovrebbe laurearsi prima all'Isef o, se già dotati del "pezzo di carta", prendere qualche ripetizione.

Stay tuned


3 novembre 2010

Il destino di un ... grafico

Secondo il buddismo il karma è l'unica cosa che, vita dopo vita, ci portiamo dietro. Un po' come un magazzino dove si trovano tutte le azioni, i gesti e i pensieri compiuti dall'infinito passato (che vuol dire indietro parecchio ma proprio parecchio assai)






Per quanto riguarda la mia esperienza, l'essere nato sano, in una famiglia stupenda, amato e cresciuto con una buona dose di educazione da due genitori fantastici, con accanto tre sorelle matte ma eccezionali, è il beneficio di un karma molto favorevole e positivo, evidentemente nelle vite precedenti mi sono comportato bene, non ho fatto del male a nessuno e ho evitato di "disprezzare mio padre e non curarmi di mia madre".

Si insomma, le cause messe nelle vite passate mi hanno fatto rinascere nel modo in cui adesso sono, e quello che sto costruendo e facendo in questa vita mi farà rinascere in una condizione ancora migliore.

Vale per tutti e per tutto (Silvio stai attento perché è matematico... sono proprio cazzi amari)

Comunque, facendo una breve divagazione sul tema voglio accostare il principio del karma con uno idiota e senza senso che mi sto giustappunto inventando, quindi vorrei soffermarmi sull'influenza dell'altrui compleanno.

Tale regola si basa sull'assunto che: dato un periodo storico ben preciso e circoscritto in tale periodo una determinata data, si possa evidenziare, attraverso una ricerca storica e sociologica, una forte e costante influenza nello sviluppo della personalità e di conseguenza nella carriera lavorativa di una persona, direttamente proporzionale al numero di personaggi o eventi emersi nella suddetta data.

Per portare un esempio pratico.
Prendiamo la data di oggi, 3 novembre, e selezioniamo una serie di persone più o meno famose nate in tale data.

Milly D'Abbraccio
Julia Taylor 
Aria Giovanni


Le signorina qui sopra sono nate entrambe nello stesso giorno, 3 novembre appunto, e fanno  tutte e tre lo stesso lavoro, ovvero attrici porno.
Adesso, per tutti quelli che non hanno abbandonato il blog cliccando sui link delle porno attrici, andiamo avanti.

Prendiamo un altro esempio:
Giannetto Malmerendi


I personaggi sopra elencati sono tutti artisti, pittori nati il 3 novembre nel periodo che va dal 1500 alla metà del 900 circa. I più attenti avranno notato la ripetizione del numero 3 nei due elenchi.


Un ulteriore punto di contatto fra i due mondi è l'uso del pennello, anche se adoperato in modo differente, che ha portato le tre signorine a vivere e divenire famose in un certo ambiente culturale e sociale.


Personalmente mi identifico più nel secondo gruppo e mi chiedo se effettivamente la regola appena inventata possa avere riscontro nella realtà, dato il mio lavoro come grafico pubblicitario e il percorso di studi sviluppatosi interamente in ambito artistico.


Si insomma, questi nove artisti mi hanno in qualche modi influenzato o sto solo sparando puttanate per farmi fare gli auguri di buon compleanno??


Forse la seconda!


Ma se vi ritrovate na sorella zoccola, o una findanzata un po' mignotta nata in questa data, beh fatemelo sapere, farò richiesta per il Nobel :D


Tanti auguri :D


Ps. Ci sono anche 10 scrittori nati il 3 novembre, ma anche 43 calciatori, e purtroppo visto che faccio schifo a calcio forse forse il mio assunto non è tanto attendibile


Foto di Fede