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19 maggio 2011

Il barbecue

Il tempo a Londra fa schifo, è un dato di fatto innegabile, non si può venire qui e lamentarsi del tempo, si sà che fa cagare, fa tanto cagare che secondo me ci sono viaggi low cost per gente stitica, viaggi caratterizzati da aerei senza cessi a bordo.




Quindi lamentarsi del tempo è una cosa fastidiosa, ancora di più sentire qualcuno che lo fa. Se volevo il sole me ne stavo in italia a guardare berlusconi in televisione, il problema è che fa cagare più del tempo di Londra, quindi tanto vale stare qui.


Ma di che volevo parlare che mi sono perso?? Ah si, della mia giornata di domenica.


Domenica Stephan ha fatto il compleanno.(per gentilezza non ho chiesto quanti anni abbia compiuto e spero che al mio compleanno lui ricambi il favore.) Per festeggiare ci ha invitati a casa sua per un barbecue, con l'invito, molto British, di portare qualcosa da mangiare o da bere (ho optato per due bottiglie di vino). La giornata non era delle migliori, il cielo era coperto e tirava una brezza fresca al punto giusto, per usare un termine tecnico, una brezza scassacazzo. Eravamo una quindicina su un ampia terrazza, misti fra italiani e inglesi. In un angolo capeggiava un tavolo con salatini e bottiglie di bevande analcoliche, subito sotto una cesta piena di ghiaccio e birra e dalla parte opposta del terrazzo il barbecue con due "baldi" giovani, dalle natiche mezze scoperte, intenti a bruciare salsicce e hamburger.


Per mangiare bastava andare li con un panino aperto e metterci dentro quel cazzo che ti pareva, salsiccia, involtini, cipolle e migliaia di salse e salsette. C'era anche pasta fredda condita in vario modo, ma mi sono tenuto alla larga da un piatto di pasta cucinato da uno straniero (e a volte anche cucinata da un italiano la pasta fa schifo).


Mangiando un hamburger bruciato qui, e bevendo una birra lì, ci siamo messi a chiacchierare con tutti, ma soprattutto, era inevitabile, con alcuni italiani. Continuava a fare un freddo da banco frigo e senza quasi accorgercene ci siamo ritrovati, gira che ti rigira, tutti vicini al barbecue, a parlare di qualunque cazzata.


Fino a quando ad un certo punto ci siamo voltati e ritrovati noi, italiani, tutti imbacuccati, con le mani stese a sulla brace ormai spenta alla ricerca di tracce di calore, e dall'altra parte gli inglesi, a parlare come se nulla fosse, praticamente in canottiera e infradito.


Vi voglio vedere a sessant'anni vi voglio!!!

1 commenti:

  1. Tempo fa andai (follìa del momento) a trovare un vecchio conoscente nella [poco] ridente skegness.

    Skegness, che mi dicono essere la rimini d'inghilterra (che poi, questo vuol dire che l'inghilterra è messa proprio male), è ad un'ora di viaggio da Nottigham.

    Era gennaio, arrivati all'aeroporto East Midlands, ci accolse un gelo pazzesco. Nunzia aveva tremila maglioni e calze di lana, io il mio bel piumino da trasferta.

    Bene, usciamo fuori per fumare una sigaretta e che ti vedo? una signora inglese, con un bambino in braccio. Niente di strano, se non che la signora era in gonna [senza calze], ed il bambino era in pantaloncini.

    Questo per dire che sono proprio malati :)

    RispondiElimina


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